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Pena di morte, Alabama verso esecuzione per ipossia da azoto: cos’è

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(Adnkronos) – Per la prima volta al mondo, in Alabama, negli Stati Uniti, potrebbe essere portata a termine un’esecuzione per ipossia da azoto, vale a dire per inalazione di gas azoto per 15 minuti fino alla totale scomparsa di ossigeno, con compromissione letale degli organi vitali. Si tratta di un metodo assolutamente sperimentale di esecuzione, purtroppo approvato dalla Corte suprema dell’Alabama, ma che – per paradosso – è vietato sugli animali, denuncia Amnesty. 

L’ipossia da azoto è una forma di esecuzione in cui un detenuto viene privato dell’ossigeno e messo in condizione di respirare solo azoto, causandone la morte. L’azoto, gas incolore, inodore, ininfiammabile, chimicamente stabile, non tossico, diventa asfissiante in caso di eccessiva concentrazione nell’aria e quindi di mancanza dell’ossigeno. E’ presente per il 78,1 per cento nell’aria che respiriamo. 

Il protocollo dell’esecuzione, descritto in un documento depositato in tribunale dalle autorità dello stato e citato da AbcNews, prevede che dopo essere stato legato alla barella, al detenuto viene applicato sul viso un “respiratore ad aria compressa, un tipo di maschera tipicamente utilizzata in ambienti industriali per fornire ossigeno salvavita”. A Smith verrà quindi letta la motivazione della sentenza e gli verrà chiesto se ha qualcosa da dire prima che venga attivato “il sistema di ipossia da azoto” da un’altra stanza. L’azoto gassoso verrà somministrato per almeno 15 minuti o “cinque minuti dopo la comparsa del tracciato piatto sull’Ecg”.  

“Quello che si sa è che l’azoto gassoso, in determinate circostanze, può causare la morte – ha spiega Joel Zivot, professore associato di anestesiologia presso la Emory University’s School of Medicine, citato da Usa Today – Ma quanto al come funzioni esattamente non è ancora chiaro”. Gran parte di ciò che viene registrato nelle riviste mediche sulla morte per esposizione all’azoto proviene da incidenti industriali e tentativi di suicidio. 

Tra i rischi legati al metodo, secondo l’anestesista Joel Zivot, ci sono le convulsioni, il soffocamento da vomito, l’ingresso di aria all’interno della maschera che potrebbe prolungare l’esecuzione, non portare alla morte ma causare un incidente cerebrovascolare o ridurre in stato vegetativo.