Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Una massima, quella resa immortale dallo scrittore portoghese José Saramago, che calza a pennello sul percorso politico intrapreso da Matteo Renzi. Un’avventura partita da Firenze e che, dopo un numero incalcolabile di alti e bassi, proprio dal capoluogo ripartire. Per un effettivo potrebbe passare, chissà, toscano può rilancio, che anche da un proficuo dialogo col centrodestra. Certo, lo scenario politico è assai diverso rispetto ad undici anni fa. O almeno, lo è in apparenza. Perché, se si guarda con occhi più attenti, lo schema bipolare è rimasto, a grandi linee, il medesimo.
Una contrapposizione che, de facto, non prevede il centro.
L’uomo di Rignano, dopo un lungo tira e molla, ha deciso di appoggiare l’esponente forzista Vito Bardi in Basilicata. Ed è decisamente tentato dalla suggestione di sostenere anche l’attuale governatore del Piemonte, Alberto Cirio. Scelte da ascriversi solamente ad un contesto locale o che preannunciano un allargamento della maggioranza di governo in sostegno a Giorgia Meloni? Un tema tanto importante quanto di non semplice lettura. E azzardare sentenze definitive è quanto mai rischioso. Mala vicenda fiorentina può essere utile per sintetizzare un ragionamento squisitamente politico.