I soloni del calcio hanno sputato sentenze sui fatti di Firenze. Tutti pronti a condannare senza conoscere i fatti e senza considerare le situazioni che, magari partendo da lontano, hanno portato al clima del Franchi. Doveva essere una giornata per smussare gli angoli, invece è stata scandita da tante dichiarazioni leggendo solo giornali. C’è uno di questi soloni che avrebbe dovuto analizzaere a fondo il problema di rilasciare uan dichiarazionbe a senso unico. Perché Beretta non ha allargato l’orizzonbte? Non importa andare a cercare negli archivi, basta fare un salto indietro di una quindicina di giorni quando Galliani ha buttato benzina sul fuoco prima della partita della Fiorentina a Cagliari. “Campionato falsato perchè la Fiorentina gioca senza pubblico, cosa che non è capitata al Milan”. Sfido chiunque a trovare una dichiarazione di Beretta che invitava l’Ad rossonero a stemperare i toni. Con questo non c’è da giustificare, anzi va condannato come ha detto il responsabile stampa della Fiorentina chi si è rivolto in malo modo nei confronti del dirigente milanista. O ha gettato qualcosa contro. Il fatto deve essere condonnato come è da condannare Beretta che ha fatto di due fatti che vanno contro il buon vivere del calcio italiano due pesi e due misure.
L’analisi giusta l’ha fatta Montella che ha dato una lezione a tutti senza citare persone. Adesso c’è da chiedere a Beretta se gli fischiavano le orecchie: Voi che dite? ”Tutti dovremmo dare il buon esempio – ha detto Montella – Chi ci guarda, e tra loro ci sono tanti giovani, tanti bambini, segue i nostri comportamenti e rischia di non avere esempi corretti. Bisogna sdrammatizzare”. ”La scommessa della cena con Tagliavento? – ha continuato Montella, che ieri sera aveva detto di fatto una scommessa con l’arbitro sull’esatta valutazione di una sua decisione in campo -. Se siamo d’accordo che ho vinto bisognerebbe chiederlo a lui o Braschi… Il ristorante lo sceglie chi vince, a fine stagione dovremmo fare questa cena per rasserenare gli animi”.