(Adnkronos) – Il significato di RAL è oscuro a molti lavoratori dipendenti, nonostante sia un indicatore chiave nel mondo del lavoro. La RAL è la retribuzione annua lorda. Questa comprende tutte le trattenute effettuate dal sostituto d’imposta per conto del lavoratore ed è erogata dall’azienda nel corso dell’anno.
Questa tiene conto del minimo tabellare, ovvero la retribuzione minima prevista per il proprio inquadramento, stabilita all’interno del relativo CCNL, ma non solo.
Vi troviamo anche eventuali scatti di anzianità, l’indennità di contingenza, l’eventuale superminimo fissato dall’azienda tramite contratto individuale e il terzo elemento, noto anche come assegno supplementare, come anche eventuali tredicesima e quattordicesima.
Il tutto è da ritenersi al lordo di contributi e imposte, comprese addizionali regionali e comunali.
Attenzione a non comprendere nella RAL elementi come la quota di Tfr maturata dal lavoratore, premi di risultato, buoni pasto, indennità di trasferta o altre contribuzioni integrative al welfare. Non vanno inseriti nella RAL neanche gli straordinari, né la contribuzione aggiuntiva da parte dell’azienda (pari al 23,81% della retribuzione).
Poiché la RAL non è specificata in busta paga, il lavoratore può aver bisogno di calcolarla da solo. Basterà prendere l’ultima busta paga, individuare la retribuzione mensile lorda (in alcuni casi espressa come “totale competenze”) e moltiplicarla per il numero di mensilità previste da contratto, 13 o 14 a seconda dei casi.
Se maggiore rispetto a quanto previsto dai minimi tabellari, la RAL è solitamente indicata all’interno del contratto di lavoro individuale tra azienda e dipendente.