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Roberto Cavalli, le donne, Hollywood e gli abiti da sogno del signore dell’animalier

Adnkronos
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(Adnkronos) – “Io copio il vestito di un animale perché mi piace copiare Dio. Credo che Dio sia lo stilista migliore che esista”. Parlava così della sua moda Roberto Cavalli l’iconico stilista, signore dello stile animalier, morto oggi nella sua Firenze all’età di 83 anni. La sua avventura nel fashion era iniziata negli anni Settanta ed era terminata con la vendita del brand nel 2015. Ma la moda non l’ha mai abbandonato. Per lui è sempre stata simbolo di glamour e sfarzo: dai patchwork di materiali e colori, creati grazie a un procedimento di stampa da lui brevettato negli anni ’70, ai jeans incrostati di pietre preziosi fino agli abiti ultrasexy, firma del suo stile.  

Negli oltre 50 anni di attività, Cavalli ha saputo imporsi nel panorama del fashion come un’icona immediatamente riconoscibile. E molto amata da star e dagli appassionati di moda. Impossibile confondere le sue stampe e il suo stile rock e sensuale. Da sempre innovatore e pioniere, ma fedele alla sua cifra stilistica, Cavalli nel 2007 + stato uno dei primi stilisti a realizzare una collezione ‘low cost’ con il colosso svedese H&M. Amava il lusso e le barche, come lo yacht al bordo del quale era solito ospitare celebrities e top model. Non c’è star hollywoodiana che non sia stata fotografata sul red carpet con indosso una sua creazione, da Charlize Theron a Sharon Stone, passando per Jennifer Lopez a Gwyneth Paltrow o Madonna. Il minimalismo non faceva per lui. “L’eccesso è sinonimo di successo” era solito dire.  

Nel suo stile boho chic, si intrecciavano fantasie, carnalità, sogni e ricordi. Gli abiti zebrati o a stampa leopardo, e ancora quelli tigre o pitone restituivano dentro e fuori dalla passerella un potente immaginario fatto di trasparenze e sensualità, corsetti e pantaloni a vita bassa. Impossibile dimenticare lo slip dress con la testa di tigre in seta indossato da Cindy Crawford negli anni ’80 durante una sfilata e rivisitato da Fausto Puglisi, dal 2020 direttore creativo di Roberto Cavalli, per Lorena Cesarini sul palco di Sanremo. Sensuale e dinamico, era anche il preferito di Cavalli, come lo stesso stilista aveva raccontato in una delle sue ultime interviste. 

Quella che tratteggiava Cavalli era una sensualità senza compromessi. “Tutte le donne amano essere sexy, io voglio aiutarle a esserlo” amava dire e riuscendoci bene, non si può negare. Oggi il suo testimone è raccolto da Fausto Puglisi, che dal 2020 guida il brand di proprietà del miliardario di Dubai Hussain Sajwani a capo di Damac, portando avanti la sua visione massimalista grazie ad abiti sensuali e ultra femminili. Esattamente nello spirito del fondatore. (di Federica Mochi)