(Adnkronos) – I carri armati israeliani si sono spinti nella parte orientale di Rafah, raggiungendo alcuni quartieri residenziali della città di confine meridionale, dove più di un milione di persone si sono rifugiate dopo essere state sfollate a causa della guerra contro Hamas a Gaza.
Gli alleati internazionali di Israele hanno ripetutamente esortato a non effettuare un’incursione di terra a Rafah, dove si trovano i rifugiati, avvertendo di una potenziale catastrofe umanitaria. Tel Aviv dal canto suo afferma che sta agendo per evacuare i civili prima di muoversi in nuove aree. Afferma che un’operazione a Rafah è necessaria come parte del suo sforzo per eliminare i restanti battaglioni operativi di Hamas.
In un resoconto delle sue attività, l’Idf ha dichiarato che le sue forze hanno eliminato diverse cellule armate in combattimenti ravvicinati sul lato gazanese del valico di frontiera di Rafah con l’Egitto. Nella parte orientale della città, ha detto, ha anche distrutto cellule di uomini armati e una postazione di lancio da cui venivano sparati missili contro le truppe dell’Idf.
L’amministrazione Biden ha intanto comunicato al Congresso che intende inviare un nuovo pacchetto di oltre 1 miliardo di dollari in armi e munizioni a Israele, si legge sul Times of Israel. Si tratta della prima spedizione di armi a Israele annunciata dall’amministrazione da quando, all’inizio del mese, ha sospeso un altro trasferimento di armi, consistente in 3.500 bombe ad alto potenziale. L’amministrazione ha dichiarato di aver sospeso il precedente trasferimento per evitare che Israele usasse le bombe nella sua crescente offensiva a Rafah
Un alto comandante di Hezbollah è stato ucciso nell’attacco con un drone effettuato ieri nel sud del Libano. A riferirne sono state le forze armate israeliane, precisando che Hussein Ibrahim Makki era un comandante di alto livello nella cosiddetta unità del Fronte Sud di Hezbollah. Makki – ha proseguito l’Idf – “ha pianificato e condotto molti attacchi terroristici contro il fronte interno israeliano durante la guerra”.
Mentre un soldato israeliano è rimasto ucciso ieri durante i combattimenti nel sud della Striscia di Gaza. Ad annunciare la morte del 19enne Ira Yair Gispan sono state le Forze armate israeliane, citate dal Times of Israel. Si tratta del primo militare ucciso dall’inizio dell’avanzata verso Rafah. Sale così a 273 il bilancio dei morti tra i soldati israeliani dall’inizio delle operazioni militari successive all’attacco del 7 ottobre in Israele.