Sono migliaia e migliaia le persone nelle strade di Teheran nel giorno in cui la capitale iraniana dà l’ultimo saluto al presidente Ebrahim Raisi, morto domenica nell’incidente dell’elicottero su cui viaggiava insieme al ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian e ad altre persone. Lo riferiscono i media iraniani.
I riti funebri sono iniziati ieri a Tabriz e si concluderanno domani, quando il presidente sarà sepolto nella sua città natale a Mashad, nel nord-est della Repubblica islamica. Dopo i funerali di oggi nella capitale alla presenza di Ali Khamenei, domani mattina si terrà un’altra cerimonia a Birjand, nel Khorasan meridionale. Successivamente si svolgerà il rito della sepoltura del presidente nel santuario dell’Imam Reza a Mashad.
Dopo la morte di Raisi, la Guida Suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale e nelle prossime ore sono previste altre cerimonie funebri.
Il capo di Stato maggiore dell’Iran, Mohammad Bagheri, ha ordinato un’inchiesta per chiarire le cause dello schianto dell’elicottero. Secondo l’agenzia iraniana Isna, Bagheri ha ordinato “a una commissione di alto rango di avviare un’indagine sulle cause. La Russia dal canto suo si è dichiarata disponibile a fornire assistenza all’Iran nelle indagini, ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Sergei Shoigu, ex ministro della Difesa. Sullo sfondo, le informazioni diffuse dai media di Teheran, che attribuiscono la tragedia ad un imprecisato “guasto tecnico”.