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Clima, Eurispes: le proteste degli attivisti, le azioni più eclatanti

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(Adnkronos) – “La crisi climatica, il dissipamento delle risorse naturali, l’inquinamento, e la perdita di biodiversità sono questioni di grande preoccupazione per le giovani generazioni”. Così si legge nel Rapporto Italia 2024 di Eurispes, giunto quest’anno alla 36esima edizione, che dedica un capitolo agli attivisti per il clima e alle loro proteste. “L’ansia climatica colpisce una vasta fetta di giovani tra i 16 e i 25 anni. la preoccupazione per lo stato di salute del Pianeta è aumentata tra i giovani italiani, con il 73% dei giovani di 20-24 anni preoccupati (Istat, 2023)”, spiega Eurispes. 

In questo contesto, “imbrattare opere d’arte e monumenti è diventata una strategia adottata da alcuni movimenti ambientalisti per attirare l’attenzione sulla crisi climatica – si legge nel Rapporto – Tra i capolavori presi di mira ci sono opere di Monet, Van Gogh, Goya, Leonardo e Boccioni. La protesta è iniziata a maggio 2022 al Louvre di Parigi, con il lancio di una torta sulla Gioconda, successivamente vari musei in Inghilterra e Germania hanno subito attacchi simili, come la National Gallery di Londra e il Museo Barberini di Potsdam. In Italia, le proteste hanno colpito opere agli Uffizi di Firenze, al Museo del ‘900 di Milano, la Barcaccia del Bernini a Roma e altri dipinti e monumenti in numerose città”. 

“Le eclatanti proteste dei gruppi di mobilitazione per l’ambiente hanno ottenuto il risultato di provocare un acceso dibattito sulle loro azioni. Questa è anche la principale critica rivolta loro: le modalità non convenzionali delle loro proteste spostano l’attenzione dalla causa, ritenuta giusta, agli effetti che potrebbero provocare, come il danneggiamento di opere di inestimabile valore”, evidenzia Eurispes. Come conseguenza, “le azioni degli attivisti hanno portato a un inasprimento delle pene per il deturpamento dei beni culturali. La legge 9 marzo 2022 n.22 e la successiva legge 22 gennaio 2024 n.6 hanno introdotto modifiche significative al Codice penale, aumentando le sanzioni per chi danneggia il patrimonio culturale”