Home ULTIM'ORA G7, l’analisi della Cnn: “Oscurato da debolezza politica di quasi tutti i...

G7, l’analisi della Cnn: “Oscurato da debolezza politica di quasi tutti i leader”

Adnkronos
81
0

(Adnkronos) – Il G7 in Puglia guidato da Meloni? “Raramente la riunione annuale delle principali economie mondiali è stata così oscurato dalle debolezze politiche di quasi tutti i suoi membri”. E’ il commento della Cnn al vertice che si è appena aperto a Borgo Egnazia, dove l’immagine di quasi tutti i leader “non sarà all’apice della loro forza politica”. E questo solleva “interrogativi sull’efficacia del comitato direttivo del mondo libero”, come i consiglieri di Joe Biden definiscono il gruppo, in contrapposizione alle autocrazie.  

In effetti, a parte la premier Giorgia Meloni, che “è l’unica leader europea rafforzata dalla elezioni”, al tavolo del summit siedono Emmanuel Macron e Olaf Scholz usciti ammaccati dal voto del 9 giugno, Joe Biden impegnato in una difficile campagna elettorale e Rishi Sunak, che difficilmente sarà rieletto al voto del 4 luglio. E poi ci sono Justin Trudeau, sempre più impopolare in Canada, dove si prevedono elezioni il prossimo anno, e il giapponese Fumio Kishida, alle prese con uno scandalo di corruzione del suo partito. Oltre a Ursula von der Leyen, il cui destino – pure avendo lei portato al successo il Ppe – è tutt’altro che deciso.  

“I sentimenti contro i leader attuali che attraversano le democrazie occidentali stanno creando una posta in gioco straordinariamente alta per la geopolitica globale”, scrive la Cnn, secondo cui “a meno di una settimana dalla vittoria dei partiti di estrema destra alle elezioni del Parlamento europeo e in vista di votazioni cruciali in Francia, Regno Unito e Stati Uniti, il vertice del G7 si svolgerà in un clima di ansia per la rinascita del populismo”.  

“Questo non è un G7 normale – è la convinzione di Josh Lipsky, direttore del GeoEconomics Center dell’Atlantic Council, in un riferimento alle diverse elezioni delle prossime settimane -. Lo si sente dire spesso quando si parla con i funzionari statunitensi ed europei: se non riusciamo a fare qualcosa adesso, che sia sulla Cina o sugli asset, potremmo non avere un’altra possibilità. Non sappiamo come sarà il mondo tra tre mesi, sei mesi, nove mesi”.