(Adnkronos) – “Quest’anno presentiamo il 23° rapporto Aniasa e durante questi anni abbiamo visto crescere doppiamente l’associazione in quanto siamo riusciti ad attrarre importanti risultati nel governo nelle scorse edizioni, ma non solo: nell’arco di 18 mesi siamo riusciti a far cambiare la rotta sugli incentivi, quando qualcuno aveva pensato di escludere completamente il noleggio delle auto aziendali, fino a tornare al 100% per il noleggio e per tutte le società. Per noi questo successo è importante”. Sono le parole di Alberto Viano, presidente di Aniasa – Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio, della Sharing mobility e dell’Automotive digital, durante l’evento ‘Pay per Use, muoversi in un mondo che cambia’, in cui è stata presentata l’indagine annuale sulla mobilità degli italiani condotta da Aniasa (l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità) e Bain & Company.
“E’ stato un mercato, quello dello scorso anno, con aspetti di chiaro e scuro. Il primo elemento è quello delle immatricolazioni: le immatricolazioni dello scorso anno sono state record per il nostro settore. Il che significa che nel lungo termine, non mi riferisco al noleggio, c’è sempre più appetito per le soluzioni di mobilità pay-per-use. Allo stesso modo, c’è stato comunque il record di immatricolazioni – spiega Viano – Le immatricolazioni arrivate nel 2023 sono state in larga misura derivanti da modelli precedenti, per cui c’è sempre un effetto che segue di 6/8 mesi. Quindi, il 2023 è stato un grande anno, c’era un arretrato di ordini, con un portafoglio ordini che si è quasi portato a livelli fisiologici e, che, di conseguenza, ha portato sul 2023 un incremento fortissimo di immatricolazioni”. “L’ultimo elemento è quello di non dimenticarci che siamo un mercato automotive ancora significativamente inferiore al livello pre pandemico. Nel 2018-2019 speravamo in 2 milioni di immatricolazioni e sognavamo di raggiungere i 3 milioni – afferma il presidente di Aniasa – Per cui i 3 milioni, che sono stati i livelli più alti con incentivi, con i passaggi di euro 2, 3 e 4, sono un livello che questo mercato ha saputo esprimere, con una curva demografica diversa”.
“Il noleggio a lungo termine nel 2024 subisce un rallentamento per le immatricolazioni a causa della mancanza del portafoglio ordini precedente, ma si inizia a sentire la mancanza totale di incentivi, che fino allo scorso anno è il 50%. Poi, c’è stato l’annuncio di febbraio che annunciava gli incentivi a maggio. E sapere che il nostro livello di crescita economica e demografica difficilmente poi può esprimere molto di più – continua -Quindi, dovremmo essere in grado di avere un tasso di rinnovo della flotta più alto e la flotta per essere rinnovata ha bisogno di nuove tecnologie, in quanto con le vecchie tecnologie non c’è più abbastanza pressione per trovare una flotta che pone 42 milioni di auto per l’Italia è più che sufficiente a servire la popolazione esistente”.
“La popolazione esistente è servita ancor meglio dal breve termine: quest’anno ha aiutato molto a compensare nella grande famiglia del noleggio, quello che il noleggio a lungo termine ha lasciato indietro e l’ha fatto in termini eroici perché il breve termine ha avuto Pasqua presto e noi eravamo al Mise a febbraio, quando il ministro Urso ha detto che gli incentivi sarebbero arrivati entro la fine del mese di febbraio – dichiara Viano – Nella realtà il breve termine ha improntato con un programma incentivante, che non era quello promesso perché gli incentivi sono arrivati a maggio. In valore assoluto 20mila unità in più in 4 mesi”. “Quindi, oggi il mondo del noleggio sta dando un contributo fondamentale a migliorare anche la mobilità e non solo a riattivare il mercato dell’automotive, ma in particolare a migliorare le soluzioni di mobilità, in quanto a breve termine significa maggiore disponibilità a un costo qualche volta ancora inferiore”, conclude.