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Francia, domenica il voto anticipato: come funzionano le elezioni

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(Adnkronos) – La Francia andrà alle urne domenica 30 giugno con ballottaggi previsti per il 7 luglio, per le elezioni legislative anticipate convocate dal presidente Emmanuel Macron, dopo la sconfitta elettorale alle Europee a vantaggio di Marine Le Pen. 

I deputati del parlamento francese non vengono eletti sulla base della rappresentanza proporzionale, ma attraverso un voto a due turni in 577 collegi elettorali dove le dinamiche locali giocano un ruolo importante. In ogni circoscrizione, se nessun candidato ottiene il 50% dei voti al primo turno, i primi due candidati avanzano al secondo turno, così come qualsiasi altro candidato che abbia ottenuto il sostegno di almeno il 12,5% degli elettori registrati. Il candidato con il maggior numero di voti al secondo turno vince il seggio come membro del parlamento. 

Per superare il primo turno, i partiti che condividono una visione politica, come i quattro principali partiti di sinistra del Paese, tendono a riunirsi e ad accettare di non mettere i candidati uno contro l’altro. L’affluenza alle urne è importante. Nel 2022, quando l’affluenza era vicina al 50%, i partiti dovevano ottenere circa un quarto dei voti espressi per raggiungere il 12,5% degli elettori registrati. Si prevede che l’affluenza alle urne sarà più alta in questa elezione, il che renderà più facile per i candidati avanzare al secondo voto. 

 

I quattro principali gruppi politici che si sfideranno, il Nouveau Front Populaire (Nfp), Ensemble, Les Républicains (Lr) e Rassemblement National (Rn), sono quindi dovuti andare a l’essenziale. Il risultato sono programmi sintetici, che riflettono le priorità e gli indirizzi principali di ciascuna formazione. Ovvero misure sociali e ambientali per il Nouveau Front Populaire, continuità e occupazione per Ensemble, sicurezza e immigrazione per la Rassemblement National. 

Candidato premier per Rn, Jordan Bardella ha sintetizzato in cinque punti principali il programma del partito di estrema destra: maggior potere d’acquisto, maggiore sicurezza, stretta sull’immigrazione, focus su economia e lavoro, fiscalità e gestione dei conti pubblici.  

 

Per ora, il Rassemblement national (Rn) e alcuni dei suoi alleati del centrodestra hanno circa il 36% di sostegno, mentre il gruppo di sinistra del Nuovo Fronte Popolare è al 29% e i liberali di Macron hanno circa il 21%. 

In un mese il capo dell’Eliseo ha perso sei punti di popolarità in un mese, arrivando al 36%, livello più basso dallo scorso marzo, mentre il presidente del Rassemblement national (Rn) Jordan Bardella è diventato l’esponente politico di cui i francesi si fidano di più, con un 40% di popolarità. E’ quanto riporta un sondaggio condotto da Toluna-Harris-Lci. 

Resta stabile la fiducia che i francesi ripongono nel primo ministro Gabriel Attal, al 43%. Stabili anche i ministri: il più popolare tra loro, il titolare del dicastero degli Interni Gérald Darmanin, guadagna due punti e si attesta al 35%.