(Adnkronos) – Omicidio Mollicone, assolta oggi in Appello tutta la famiglia Mottola e i due carabinieri. ll verdetto, che conferma quello di primo grado, è stato pronunciato dal presidente della Corte, Vincenzo Capozza, dopo circa tre ore di Camera di Consiglio. I giudici hanno lasciato l’aula alle 14.10 e sono usciti con la decisione alle 17.15 sulla morte della 18enne, uccisa ad Arce nel 2001. Il maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, il figlio Marco e la moglie Annamaria sono stati assolti. Assoluzione anche per i carabinieri Francesco Suprano e Vincenzo Quatrale. “Perseguiremo giustizia fino in fondo” ha detto, invece, lo zio di Serena. “Sono amareggiata, questa non è giustizia” ha detto la sorella.
Subito dopo la sentenza Franco e Marco Mottola hanno abbracciato in aula i loro avvocati. “Giustizia è fatta? E certo” ha detto Franco Mottola, mentre Marco ha accusato i giornalisti di aver “causato quest’incubo”. Per la difesa dei Mottola “la giustizia è arrivata due volte”.
I sostituti procuratori generali Francesco Piantoni e Deborah Landolfi avevano chiesto la condanna a 24 anni per l’ex comandante della caserma dei carabinieri di Arce, Franco Mottola, a 22 anni per il figlio Marco e per la moglie Annamaria. Per Francesco Suprano avevano chiesto quattro anni, dopo che l’imputato aveva rinunciato alla prescrizione, e per Vincenzo Quatrale l’assoluzione.
Il processo d’Appello ha preso il via il 26 ottobre 2023 e la Corte d’Assise d’Appello di Roma, presieduta da Vincenzo Capozza, ha accolto la richiesta del procuratore generale di riaprire l’istruttoria. Seguono quasi nove mesi di udienze nel corso delle quali, oltre ai consulenti, vengono ascoltati 44 testimoni, tre mai sentiti in dibattimento.
Serena Mollicone scompare il 1 giugno del 2001. Quella mattina esce di casa presto, dopo aver preparato la colazione al padre, con cui vive sola dalla scomparsa della mamma. Deve andare all’ospedale di Sora dove ha un appuntamento fissato da qualche giorno per un’ortopanoramica. Da quel momento però non farà più ritorno a casa. Il suo corpo verrà ritrovato due giorni dopo, abbandonato sull’erba vicino a un mucchio di rifiuti nel bosco di Fonte Cupa, in località Anitrella. Serena viene trovata con mani e piedi legati, nastro adesivo sulla bocca, e un sacchetto dell’Eurospin in testa.