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Montella: “Abbiamo rischiato di perdere” LE PAGELLE

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”Potevamo anche perdere ma alla fine abbiamo legittimato la nostra vittoria”. Il tecnico della Fiorentina Vincenzo Montella tira le orecchie ai suoi e allo stesso tempo fa i complimenti al Torino per essere riuscito a rimontare da 3-0 a 3-3 prima di capitolare definitivamente 4-3 nel finale. ”La squadra – ha aggiunto Montella a Stadio Sprint su Rai2 – ha avuto un netto calo di concentrazione, l’importante e’ che la squadra abbia avuto la forza di reagire”.FIORENTINA VS LAZIO

VIVIANO 5: Se il Torino rientra in partita e rischia di uscire con un pareggio dal Franchi la responsabilità è anche sua. Sul primo gol di Barreto non è molto reattivo, ma ci può stare. L’errore è, invece, marchiano sulla rete di Santana che dà coraggio al Toro. Un tiro centrale sul quale s’impapera, facendosi passare il pallone sotto la pancia. Il gol del provvisorio pareggio di Cerci è un capolavoro, anche se sembra troppo fuori dai pali. Nel mezzo anche una bella parata su Bianchi. Ma complessivamente la sua è una giornata nera, dopo i progressi mostrati nelle ultime gare. Meno male che ci ha pensato San Romulo.
TOMOVIC 5,5: Comincia bene, quando il Torino dorme e sembra padrone della fascia. Tanto che si spinge anche in avanti, con un paio di cross importanti. Poi va in barca, accusando la verve di un Santana che per lui pare inarrestabile. Il riscatto arriva nel finale quando, sul 3-3, è fondamentale una sua chiusura su Cerci lanciato a rete.
GONZALO RODRIGUEZ 5,5: Primo tempo autorevole, se si eccettua un passaggio sbagliato che dà il là al contropiede del Toro. Ripresa col cuore in gola e se lui non è tranquillo tuta la difesa va in bambola. Perde lucidità e, cosa strana per lui, il pallone sembra scottargli tra i piedi.
COMPPER 5,5: Il primo tempo non fa testo, perché la Fiorentina è padrona assoluta, anche se partecipa all’amnesia collettiva che causa la rete nel finale di frazione che riapre la gara. Nella ripresa va, invece, in apnea assoluta, aggrappandosi al suo strapotere fisico per sbrogliare alcune situazioni molto pericolose. Ma rispetto ai compagni di reparto ha un alibi: ha giocato poco in questa stagione e non è mai facile calarsi in un sistema di gioco complesso come quello ideato da Montella.
SAVIC 6-: Per oltre un’ora la mossa di schierarlo sula fascia per limitare Cerci pare un’idea geniale. Poi, quando la Fiorentina perde la testa, sbanda anche lui e Cerci diventa una spina nel fianco. Comunque dimostra duttilità e capacità di calarsi in più ruoli, una dote importante per un difensore che vuole compiere il salto di qualità.
PIZARRO 6,5: Nel momento di maggiore difficoltà della squadra resta l’ancora a cui aggrapparsi per tutti i compagni. Quando mancano le soluzioni per i disimpegni basta consegnargli la palla e qualcosa di buono ne viene sempre fuori. In una partita che da facile diventa difficilissima la sua esperienza risulta fondamentale per centrare una vittoria incredibile.
BORJA VALERO 6-: Comincia con un assist perfetto per Aquilani che vale il raddoppio. Poi sfiora il gol personale, con una bella conclusione di prima intenzione. Ma è lui a sbagliare un pallone elementare da cui nasce il primo gol del Torino. E anche nella ripresa non è certo perfetto come ha abituato la platea del Franchi. Nel finale denota anche un certo nervosismo, fino all’acuto di Romulo che riporta improvvisamente il sereno.
AQUILANI 6,5: Lampi di classe pura, ma anche tanta corsa per tamponare le iniziative del Toro. Lo stacco imperioso sul cross di Borja Valero è da applausi e gli consente di realizzare il sesto gol stagionale e di rimpinguare il suo record, segno che a Firenze ha trovato l’ambiente ideale. Esce stremato. Dal 27’ st
ROMULO 7: Della serie: “Santo subito”. Entra tra lo scetticismo generale e zittisce tutti con un gol dal peso specifico incalcolabile, un’incursione in area avversaria che trasforma una giornata da incubo in una vittoria fondamentale per la corsa all’Europa. Montella lo ha rigenerato e sta dimostrandosi un giocatore sempre più utile alla causa viola, anche part time.
CUADRADO 7: Il gol che sblocca la gara è un’autentica magia: pallonetto al millimetro a beffare Gillet. Un cucchiaio degno del miglior Totti che lascia che beffa Gillet, quasi incredulo di fronte a tanta classe. Sbaglia anche un gol fatto nella ripresa, ma i presupposti se li era creati lui con un’azione ubriacante. Conferma di essere uno dei pochi insostituibili di questa Fiorentina. Adesso urge riscattarlo al più presto per allontanare il pressing ingombrante della Juve.
LJAJIC 6,5: Sfodera una perla su punizione, che toglie le ragnatele dall’incrocio dei pali. Non sarà al top fisicamente, ma certe prodezze bastano e avanzano per giustificare la sua presenza fra i titolari. Dal 17’ st MATI FERNANDEZ 6: Entra per rivitalizzare il palleggio viola e la mossa di Montella sortisce gli effetti sperati. Rientro positivo dopo una serie di infortuni che sembravano interminabili.

LARRONDO 5: Onesta partita da operaio dell’attacco, molto diversa rispetto all’ingresso determinante di Bergamo. Anche quando la squadra gira a meraviglia, nel primo tempo, non riesce a incidere più di tanto, dimostrando di essere ancora troppo avulso dal gioco viola. Dal 34’ ST EL HAMDAOUI s.v.: Pochi minuti, maanche un assist determinante da cui nasce il benedetto gol di Romulo.
MONTELLA 6,5: La sua è una Fiorentina double-face. Praticamente perfetta nel primo tempo e anche la mossa di mettere Savic su Cerci sembra essere determinante. Poi le cose cambiano in modo drastico nella ripresa, la squadra smette di giocare e subentra una strana paura di vincere una gara che pareva già in cassaforte. Ci mette un po’ a studiare le soluzioni per evitare un pareggio disastroso. Ma la scelta di gettare nella mischia Romulo risulta decisiva. Certo, c’è anche una buona dose di fortuna, ma è proprio la buona sorte la dote che trasforma i bravi allenatori in grandi tecnici.

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