Composizioni pensate per far suonare anche le piante, concerti al buio per immergersi nella dimensione delle persone cieche, incontri di approfondimento nell’ambito di un luogo di per sé metafisico e un focus dedicato a Ildegarda di Bingen, mistica, santa e filosofa del Medioevo europeo: alla Certosa di Firenze torna FilArmonia, il festival di musica e spiritualità ideato e sviluppato dalla Filharmonie, giovane orchestra e unico esempio di hub musicale under 35 in Toscana. Dieci date tra l’8 e il 29 settembre per indagare il tema dell’identità e delle radici dell’umanità, scavando tra reperti fossili, concetti filosofici e religiosi.
Diversi gli ospiti chiamati ad arricchire una terza edizione ancora più ricca delle precedenti: nel concerto di apertura, domenica 8 settembre, il Quartetto d’archi La Filharmonie eseguirà un repertorio dedicato alla natura, dal quartetto Aurora di J. Haydn alle suggestive Songs of Summer di P. Vasks per arrivare, con la partecipazione della giovane e talentuosa soprano Valeria Matrosova, a Le ragioni di un prato di R. Perugini – compositore conosciuto per la sua capacità di mescolare pop, musica antica e nuovi linguaggi che vanta esecuzioni di proprie opere da parte di prestigiose istituzioni come la Biennale d’arte di Venezia e il Maggio Musicale Fiorentino -, che sarà presente in sala.
Tra le novità di quest’anno Viriditas, costola del festival principale, dedicato alla significativa figura di Ildegarda di Bingen, destinato ad ospitare gli eventi legati alla musica antica e alla sua presenza nella contemporaneità. Tra questi: il concerto di NicoNote alias artistico di Nicoletta Magalotti, italo-austriaca con base a Bologna e Rimini, performer, autrice, artista trasversale nota per la sua vocalità liquida tra i generi e i formati. Il 13 settembre NicoNote, in collaborazione con l’etichetta fiorentina New Interplanetary Melodies, presenterà il suo ultimo album Regola in uscita pochi giorni dopo (il 26/09), con una performance dedicata alla mistica, santa e filosofa del Medioevo europeo, un rito sonoro coinvolgente, in cui risuona il mondo interiore, attraverso il respiro e l’ascolto immersivo tra elettronica, voce e spazio dello spirito.
A un progetto in prima esecuzione assoluta, dal titolo Stella Maris, del Gruppo Vocale – Strumentale LUX VIVENS, sarà dedicato il secondo concerto ildegardiano del festival, in programma il 20 settembre: le antiche sonorità medievali saranno riproposte sotto forma di meditazione in musica in una nuova e toccante realizzazione, attraverso il connubio e l’inedita fusione della voce solista e delle 12 voci femminili in eco con le campane di cristallo di rocca, i cui armonici sono ampiamente utilizzati nella musicoterapia per stimolare un profondo stato di rilassamento e una disposizione interiore all’ascolto puro e incontaminato da altri pensieri.
Parlando di radici non solo spirituali, il 27 settembre Fabrizio Festa, compositore, direttore d’orchestra, music e sound designer, insieme a un gruppo di musicisti della Filharmonie, al suo ensemble MaterElettrica farà suonare anche alcune piante per un’esperienza musicale, ma anche scientifica di approfondimento di un punto di vista completamente altro: quello, per usare un’espressione coniata nel 1998 da Susanne Simard, del Wood-Wide-Web, l’intricato e interconnesso sistema di relazioni che unisce il mondo vegetale del nostro pianeta.
A chiudere la rassegna il 29 settembre Notturno, concerto immerso nel buio della cripta eseguito dall’ensemble dei Sentieri Selvaggi: un’esperienza altamente immersiva e di grande impatto emotivo. Prosegue, infatti, il percorso di promozione dell’accessibilità in ambito culturale, avviato lo scorso anno con il coinvolgimento delle persone sorde, ampliando le attività quest’anno ai ciechi.