di Elisabetta Failla
Agli inizi degli anni 2000 tre amici, Elisabetta Foradori, Giovanni Podini e Thomas Widmann cercavano un luogo dove realizzare il loro sogno, ovvero fare agricoltura in un ambiente unico, lontano dalle convenzioni del mondo vitivinicolo. Dopo due anni di esplorazioni in tutta Italia trovarono nel 2002 il luogo a lungo sognato a Roccatederighi, in Maremma, che ha un terroir dal grande potenziale. Nacque Ampeleia, la loro azienda agricola, ed Elisabetta Foradori chiamò Marco Tait, fresco di studi in enologia e viticoltura, per dirigere la prima vendemmia, assumendo la responsabilità dei vigneti e della cantina e iniziando da sei ettari ereditati dalla vecchia proprietà. Marco partì per la Maremma pensando di rimanere solo per la vendemmia ma, rimase talmente incantato dal progetto e dal luogo, che decise di restare a vivere a Roccatederighi. Iniziò a con il Cabernet Franc, valorizzando il territorio e seguendo i principi della biodinamica, puntando sul recupero delle varietà mediterranee, in particolare l’Alicante Nero. Nel corso degli anni, Ampeleia cresce, accogliendo nuovi vigneti, animali e giovani talenti da tutta Italia. Oggi, l’azienda si estende su 120 ettari, di cui 35 coltivati a vigneto, con il resto del territorio dedicato a boschi, seminativi, uliveti e orti, diventando un’oasi di vita e sogni condivisi.
Dal 2009, i vini di Ampeleia sono il risultato di una viticoltura attenta che riconosce l’importanza del rispetto la terra come un organo vitale dell’ecosistema. Situata in un luogo ricco di diversità e vita, l’azienda ha adottato il biologico e il biodinamico nel 2009, fino ad ottenere le certificazioni rispettivamente nel 2012 e 2014, con riscontri immediati nella trasformazione del terreno in un suolo fertile e ricco di humus. Questa decisione ha spinto Ampeleia a produrre internamente i preparati biodinamici, grazie ad uno studio attento, avvicinandosi a un sistema a ciclo chiuso, dove ogni elemento si rigenera. Nel 2014, hanno introdotto cinque mucche e altri animali ad Ampeleia, che pascolano liberamente nell’azienda, contribuendo alla produzione del letame utilizzato per concimare le vigne.
I vigneti, influenzati dall’alto bosco circostante e dalla terra di minatori della Maremma, sono diversi per altitudine, microclima, terreno e vegetazione circostante, permettendo così ai vini di esprimere sempre un’identità diversa, frutto del luogo da cui provengono le uve.
Il re dei vitigni di Ampeleia è il Cabernet Franc che trova la sua dimora a La Rocca, vigneto che prende il nome dallo sperone roccioso su cui sorge Roccatederighi. Situato a 500-600 m.s.l.m. è composto da 12 ettari divisi in 7 parcelle di Cabernet Franc, 4 coplantate del bianco e una di Merlot. Il suolo è una miscela di galestro, palombino e argilla. Il microclima qui si distingue per la sua natura più continentale, offrendo freschezza e ampie oscillazioni termiche tra il giorno e la notte. Sul questo terreno argillo-calcareo nasce “Ampeleia”, il Cabernet Franc che è il punto di partenza, la ricerca dell’eccellenza.
A Sassoforte, tra i 300 e i 350 m.s.l.m., un omaggio alla montagna più imponente dei dintorni, i vigneti si estendono su 5 ettari, suddivisi in 7 particelle, dove si coltivano Carignano, Mourvèdre, Alicante Nero e vitigni a bacca bianca. I vigneti sono esposti a sud/sud-est e rappresentano l’essenza mediterranea della produzione di Ampeleia. La terra, di origine vulcanica, è arricchita da riolite e argilla grigia, scolpita dalle acque che discendono dalla montagna. Questa zona è circondata da macchia mediterranea di mirto, corbezzolo e sugheri, i cui profumi si trasferiscono nel vino ottenuto dalle sue uve: il “Bianco di Ampeleia”.
A La Pieve, invece, si trovano i vigneti di Alicante Nero, deve il suo nome al borghetto e alla chiesa che affacciano sulla vigna. Un terreno di 10 ettari a circa 300 msl circondato da oliveti, boschi di pini marittimi, lecci e cespugli di mirto. L’Alicante Nero, varietà autoctona della Maremma, estirpata per fare spazio ad altri vitigni, è stata reintrodotta nel suo habitat naturale nel 2003. I terreni sono estremamente fertili e ben ventilati, caratterizzati da una ricca diversità di suoli, composti da argille mescolate con ciottoli, puddinghe e una componente sabbiosa. Le peculiarità di “La Pieve” conferiscono ai vini di Ampeleia armonia e leggerezza. Grazie a queste caratteristiche, metà della superficie è stata dedicata alla coltivazione dell’Alicante Nero, mentre la restante parte è suddivisa tra Mourvèdre e Carignano. È da queste vigne che provengono le uve utilizzate per produrre l’Alicante Nero monovarietale, il “Rosato di Ampeleia” e una parte di “Unlitro”.
A Cannuccetto si trova un vigneto di 7 ettari coltivato a 200 metri di altezza, situato in una collina più raccolta, con una buona ventilazione e diverse esposizioni solari. Una zona caratterizzata dall’influenza del mare, che ha contribuito ad arricchire il terreno argilloso con depositi di limo e fossili marini. I vigneti, dove vengono coltivate varietà come Sangiovese, Alicante Nero, Alicante Bouschet e Mourvèdre, sono circondati da ulivi, boschi di pini marittimi e lecci. Questo è il territorio che dà vita al vino “Unlitro”, incarnazione della filosofia democratica e conviviale dell’azienda, nonché il suo portavoce più conosciuto.
Sono sette le etichette che sono unite nel segno di una filosofia di produzione gentile: preservare ciò che la natura dona, senza trasformare, nel massimo rispetto della terra e del lavoro svolto in vigna.
Non poteva ad Ampeleia mancare una parte dedicata al buon cibo abbinato agli ottimi vini dell’azienda. Quest’anno è stato aperto Ampeleia Vini e Cucina, l’agri-ristoro curato dalle chef Ilaria Patacconi e Tiziana Ferrari che, nei loro piatti, fanno scoprire le tradizioni della cucina maremmana e lo spirito del luogo. Un menu che cambia in base alla disponibilità degli ingredienti provenienti sia dalla produzione aziendale e da amici-produttori locali selezionati. Aperto tutti i giorni dalle 11:00 in poi per pranzo e cena, solo su prenotazione.
Ma veniamo ai sette vini prodotti da Ampeleia che abbiamo degustato, partendo proprio dall’iconico Unlitro Igt Rosso Toscano 2023, prodotto da 2011. Un vino leggero ma non banale da consumarsi quotidianamente per il piacere della convivialità. Iconica anche la bottiglia che è inusualmente da 1 litro, appunto. Viene prodotto con Alicante Nero, Carignano Mourvedre, Sangiovese e Alicante Bouschet. Dopo la vendemmia e la fermentazione affina sei mesi in acciaio. Il vino è piacevole fin dal naso, si percepiscono note floreali di rosa e viola, sentori di ciliegia, prugna e uva passa ma anche delle leggere spezie e chiodi di garofano. Il vino è di pronta beva con tannini ben presenti ma non invasivi, è sapido fresco con un retrogusto fruttato e minerale nel retrogusto. È buono ed immediato, da gustare subito, come si conviene a quelli che una volta si chiamavano “vini da tavola” ma che, con Unlitro, hanno raggiunto una certa eleganza e piacevolezza non ordinaria.
La degustazione è continuata con Rosato di Ampeleia, Igt Rosato Toscano 2022. Questa è l’ultimo vino prodotto dall’azienda e la prima vendemmia è del 2019. “Questo rosato è una sfida – ha spiegato Marco Tait – perché volevamo fare un rosato da gustare tutto l’anno e che fosse divertente con gli abbinamenti”. Sfida vinta, aggiungiamo. Prodotto con Alicante Nero e Carignano. Quest’ultimo viene vinificato in bianco e, al termine. vengono inserite nel mosto le uve di Alicante Nero. Dopo 2 settimane di infusione si tolgono i grappoli e, successivamente, il vino affina per sei mesi in acciaio. Al naso si sentono note amaricanti di macchia mediterranea, di rosmarino, ma anche frutta esotica e agrumi. Al sorso è morbido, fresco, sapido con un retrogusto amaricante. Un vino molto piacevole ma dal gusto decisamente non comune.
A seguire abbiamo degustato il Bianco di Ampeleia, Igt Toscana Bianco 2022, prodotto con un blend di Trebbiano, Malvasia e Ansonica, tre varietà che crescono in vigna insieme e una parte delle uve viene messa in infusione. Ha un colore giallo dorato intenso, quasi da sembrare un passito mentre al naso si sentono il timo, l’origano il rosmarino, poi note balsamiche, fruttate, in particolare agrumate. Al gusto il vino mostra la sua acidità, quindi la freschezza, e la sapidità mentre sul finale ricompaiono le note agrumate. Anche questo è un vino molto particolare ma mostra eleganza e piacevolezza.
Abbiamo continuato con l’Alicante Nero Igt Toscana 2022. Questo vitigno, che storicamente arriva in Toscana nel 1500 dalla Spagna, viene coltivato ad Ampeleia in 11 ettari di terreno a La Pieve e, dopo la vinificazione affina 10 mesi in acciaio. “Abbiamo voluto rivalorizzare un vitigno tipico delle nostre zone – spiega Marco Tait – dopo che circa 20 anni fa era stato espiantato per lasciar spazio ad altri vigneti”. Al naso ha un gran profumo di note agrumate, di erbe mediterranee, ciliegia fresca, fiori e leggere note balsamiche. Al gusto appare abbastanza morbido e secco, fresco e sapido. È un vino che verticale elegante ma non opulento come potrebbe apparire all’estero. Un vino gradevole ed elegante che per colore e sentori potrebbe ricordare il Pinot Nero.
Abbiamo proseguito degustando il Cabernet Franc Igt Toscana 2022, prodotto in purezza. Questo vino si presenta diretto, varietale e con tannini più asciutti che affina 10 mesi in acciaio. Al naso si percepiscono i sentori del sottobosco, della macchia mediterranea. Al gusto ha tannini ben presenti, un’acidità persistente ma sorprende per la sua eleganza.
E sempre parlando di Cabernet Franc in purezza, abbiamo degustato Ampeleia Igt Toscana 2021, il vino simbolo dell’azienda con 21 vendemmie sulle spalle. Le uve vengono selezionate dalle vigne più vecchie prendendo solo i tralci migliori. Affina 10 mesi in cemento e un anno in bottiglia.
Al naso mostra sentori fruttati in particolare di piccoli frutti di bosco, note balsamiche, di erbe aromatiche, minerali e di una leggera speziatura. Al gusto il vino appare morbido con tannini vellutati, fresco, sapido e persistente. Buono da giovane ma soprattutto ottimo dopo qualche anno.
Abbiamo chiuso la degustazione con Empatia Igt Toscana 2019, un Merlot in purezza. Un vino che rappresenta in pieno il territorio di Roccatederighi e che dal 2007 al 2017 è stato riservato solo ai soci e agli amici di Ampeleia. Solo dal 2017 è stato deciso di metterlo sul mercato. E proprio perché è un vino da condividere con gli amici è disponibile solo nel formato Magnum. Al naso troviamo sentori di verdure come il peperone, la melanzana, uva passita e pinoli seguite dalle note balsamiche tipiche del Vermouth. Al sorso è morbido, i tannini sono setosi ma è anche fresco, sapido e amaricante sul finale. Da gustare subito ma consigliamo, anche in questo caso fra qualche anno.
In seguito abbiamo degustato i vini con i piatti preparati dalle chef Ilaria Patacconi e Tiziana Ferrari. Il menu prevedeva come aperitivo crostini con paté di fegatini, salsa di cipolle, miele e noci, affettati e formaggi maremmani, verdure in pinzimonio e pappa al pomodoro. Per primo abbiamo assaggiato la nostra calamarata 100% grano Cappelli con ragù di carne maremmano e, per secondo, spezzatino di bovino servito con verdure di stagione. Per finire poi con Cantuccini e Vin Santo. Abbinamento perfetto e piatti davvero gustosi. Arrivederci alla prossima!