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Israele-Hamas, accordo su orlo del collasso: il rischio escalation

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lSarebbe ”sull’orlo del collasso” l’accordo per il raggiungimento di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per il rilascio degli ostaggi ancora nell’enclave palestinese. Lo scrive Politico citando due funzionari americani e due israeliani a condizione di anonimato alla vigilia della ripresa al Cairo di nuovi negoziati. Se l’ultima versione proposta dell’accordo dovesse fallire, però, i mediatori non hanno pronta un’alternativa immediata da proporre e il rischio sarebbe quello di una recrudescenza della violenza, scrive il giornale.

L’attuale proposta, messa a punto da Stati Uniti, Israele, Egitto e Qatar a luglio, secondo i funzionari è la forma di accordo più forte elaborata finora perché si adatta alle richieste sia di Hamas sia di Israele. Israele ha firmato, ma Hamas ha detto pubblicamente che contraddice la prima proposta elaborata dal presidente americano Joe Biden e quindi non la accetterà. Il timore dei funzionari Usa è che quindi quest’ultimo accordo possa naufragare come i precedenti.

Solo poche settimane fa, i funzionari dell’Amministrazione Biden si dicevano ottimisti dopo che Hamas privatamente si era detto favorevole all’accordo proposto, ha affermato una delle fonti Usa a Politico. Ora alcuni alla Casa Bianca rimangano fiduciosi, ma molti sono frustrati dalla retorica pubblica di Hamas e non sono sicuri sia solo propaganda.

“Non sappiamo se Sinwar vuole questo accordo”, ha detto uno dei funzionari a Politico. “Ma se non otteniamo l’accordo, c’è la possibilità che l’Iran attacchi e che si arrivi a un vero e proprio scontro”, ha aggiunto la fonte. “Abbiamo visto Sinwar porre sostanzialmente il veto o affossare quanto concordato e abbiamo visto Netanyahu aggiungere ulteriori condizioni”, ha detto Andrew Miller, fino a giugno sottosegretario di Stato per gli affari israelo-palestinesi. “Sembra che ci sia in una situazione di stallo, ma è una di quelle situazioni in cui, anche se la probabilità di raggiungere un accordo è bassa, è difficile pensare a una strategia migliore”, ha ammesso.