Con 1.516 reati ambientali ai danni della costa e del mare, la Toscana è la sesta regione in Italia per questo tipo di illeciti: il dato giunge dal report Mare Monstrum 2024 che Legambiente ha presentato oggi alla vigilia del 14° anniversario dell’uccisione a Pollica, in provincia di Salerno, del sindaco pescatore Angelo Vassallo.
Il documento mira a tenere viva la memoria del suo impegno contro speculazioni e illegalità, ma gli illeciti intanto aumentano ogni anno a un ritmo sempre più intenso: 25.545 le persone denunciate in Italia nel 2023, con un +43% rispetto al 2022.
E però poi ecco la Toscana (1.516 illeciti penali) alle spalle del Lazio (1.529).
Fra le prime dieci regioni figurano Sardegna, Veneto, Liguria e Marche, quest’ultima però prima come numero di illeciti complessivi (reati e violazioni amministrative) per chilometro di costa (38,9), seguita da Friuli-Venezia Giulia (31,9 illeciti per km) e Basilicata (30,9).
Il cemento mangia la costa
Dall’abusivismo edilizio alle occupazioni illecite del demanio marittimo passando per le cave fuori legge, il ciclo illegale del cemento nel 2023 l’ha fatta da padrone sul totale degli illeciti in Italia: con 10.257 reati (+11,1% sul 2022) rappresenta da solo il 44,7% di tutte le infrazioni accertate.
Ebbene la Toscana in questo ambito è quinta in Italia con 794 reati accertati, alle spalle di Campania (1.531), Puglia (1.442), Sicilia (1.180) e Calabria (1.046 reati, +20,1%).
Proprio su questo si orienta una delle proposte di Legambiente, che invoca una stretta sanzionatoria chiedendo di “prevedere sanzioni penali adeguate per i dirigenti comunali che omettono di adottare i provvedimenti sanzionatori previsti nei casi di abusivismo edilizio e per i funzionari delle aziende erogatrici di servizi che stipulano contratti, in violazione della normativa vigente, con proprietari di immobili costruiti illegalmente“.
“Tra i casi più eclatanti di abusivismo costiero c’è da segnalare l’Isola d’Elba – afferma Legambiente Toscana in una nota – territorio martoriato dalle betoniere illegali, come denuncia da anni il circolo locale di Legambiente”.
Pesca illegale
Altro tema al centro del report è la pesca illegale: la Toscana si posiziona quinta in classifica (reati in crescita del +14,7%) dopo le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, con 6.048 controlli, 320 reati (7,5% del totale) 320 persone denunciate, 10 sequestri effettuati, 427 illeciti amministrativi, 423 sanzioni amministrative per un valore di 583.678 euro.
I prodotti ittici sequestrati in Toscana sono stati 24.201 chili totali suddivisi in 20.190 chili di pesce, caviale, salmone, pesce spada, tonno rosso, oloturie, 4.006,2 chili di datteri, crostacei e molluschi e 5 chili di novellame.
“La prevalenza di questo tipo di infrazioni rispetto ai reati, a dispetto della conclamata gravità della situazione per la maggioranza degli stock ittici – sottolinea Legambiente Toscana – rappresenta una seria spia d’allarme che dovrebbe far riflettere su come le attuali armi normative siano palesemente spuntate per un’efficace ed efficiente azione di deterrenza, prevenzione e contrasto da parte di forze di polizia, Capitanerie di Porto e magistratura. In ogni chilometro di costa toscana vengono commessi 1,2 reati e illeciti amministrativi legati alla pesca illegale”.
Rifiuti e navigazione
La Toscana va meglio per quanto riguarda il mare inquinato dai rifiuti: si classifica decima nella classifica nazionale con 13.754 controlli, 227 reati, 3,6% del totale e 336 persone denunciate, 64 sequestri, 385 illeciti amministrativi, 252 sanzioni amministrative per un valore di 1.211.114, 72 euro.
Infine, per quanto riguarda le violazioni del codice della navigazione e della nautica da diporto, la Toscana è sesta dopo la Liguria con 10.281 controlli, 175 reati (8,5% totale), 171 persone denunciate, 1 sequestro effettuato, 452 illeciti amministrativi, 451 sanzioni amministrative per un valore di 14.336 euro.