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A Palazzo Corsini la 33ma edizione della Biennale aperta fino al 6 ottobre con ben 80 gallerie

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di Elisabetta Failla

14 nuove prestigiose partecipazioni internazionali

Aperta il 28 settembre la Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, giunta alla 33ma edizione, che accoglie a Palazzo Corsini fino al prossimo 6 ottobre 80 gallerie con 14 nuove prestigiose partecipazioni internazionali.

Intanto sono già giunti da tutto il mondo 780 ospiti che hanno partecipato ieri sera all’esclusiva cena di Gala, sempre a Palazzo Corsini, organizzata in collaborazione a Gucci Osteria da Massimo Bottura, come esclusiva sarà la cena in programma oggi, il 27 settembre, che si terrà nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio per l’evento charity a favore della Fondazione Andrea Bocelli. Una serata unica per quanti vorranno assistere alla performance canora del maestro Bocelli e partecipare all’asta di beneficenza a sostegno dei progetti nazionali e internazionali della Fondazione stessa.

Gallerie di antica tradizione come Colnaghi, fondata addirittura nel Settecento, Agnews, londinese è del 1817, la galleria Enrico Frascione – la cui famiglia si occupa di dipinti antichi dalla fine dell’800 e vanta la partecipazione alla Biennale di Firenze dalla prima edizione nel 1959 – e ancora Botticelli Antichità, inaugurata proprio nel 1959, Bacarelli e Longari.

La maggior parte delle gallerie che esporranno alla BIAF, ha all’attivo in media dai 30 ai 50 anni di esperienza come Sarti, Tornabuoni, Lampronti, Piva, Sperone & Westwater, Dickinson il cui fondatore Simon Dickinson in passato ha scoperto opere di Botticelli, Tiziano e Rubens, tra i molti.

Tutte queste gallerie, piccole o grandi che siano, hanno contribuito a formare il gusto dei collezionisti internazionali e hanno venduto – e tuttora vendono – capolavori ai musei più importanti al mondo.

Dietro a ogni pezzo esposto vi sono, quasi sempre, anni di nuovi studi e ricerche, restauri ed expertise per offrire al mercato opere inedite, rare e nelle condizioni ottimali di conservazione, criterio fondamentale soprattutto nel settore dell’antico, naturalmente.

Non fanno eccezione a questi elevati standard le Gallerie di recente fondazione o dirette da giovani galleristi, che porteranno a palazzo Corsini nuove scoperte e rarità. Tornano a Firenze Caretto & Occhinegro e Romano Fine Arts ed entra per la prima volta Flavio Gianassi con sede a Londra, che esporrà un’accurata selezione di dipinti e sculture italiane dal XIV al XVII secolo tra i quali una grande croce dipinta di Giovanni da Rimini e tre piccoli tondi di Bicci di Lorenzo. Prima partecipazione anche per altre due gallerie estere molto prestigiose: Lullo Pampoulides (Londra) e Rob Smeets (Ginevra).

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Su tutte, sia che trattino l’antico che il contemporaneo, vigilerà il Comitato di Vetting composto da 55 esperti dei vari settori (dipinti, sculture, ceramiche, arredi, disegni, argenti). Un pool di studiosi chiamato a verificare ogni singolo oggetto prima che le porte di Palazzo Corsini aprano ufficialmente.

“In un momento storico così difficile a livello internazionale – Ha spiegato dichiara Fabrizio Moretti Segretario generale BIAF – questa edizione è speciale non solo perché è la più importante mostra dell’arte italiana al mondo, ma anche perché, oggi più che mai, è la Biennale non solo di Firenze ma di tutti. L’arte appartiene all’umanità”.

“Questa edizione si preannuncia come una delle più belle sotto la mia gestione. – ha proseguito – Abbiamo i migliori mercanti del mondo che verranno ad esporre i loro capolavori a Palazzo Corsini. Come sempre, la Biennale diventerà un museo in vendita. Ringrazio i membri del comitato, e la segreteria per aver reso questo evento possibile, che rimane una delle fiere mercato più importanti al mondo.”

Alla presentazione della BIAF ha partecipato anche la Sindaca di Firenze Sara Funaro che ha evidenziato quanto questa mostra sia importante per la città poiché porta un turismo di qualità, ottimo deterrente per l’overtourism.

“La 33esima edizione della Biennale internazionale dell’Antiquariato di Firenze – ha detto la Sindaca Sara Funaro – ci offre ancora una volta l’opportunità di immergerci nella bellezza e nella ricchezza dell’arte, grazie alla presenza di 80 gallerie provenienti da tutto il mondo. Un appuntamento che rappresenta ormai un punto di riferimento fondamentale per il collezionismo internazionale e un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati d’arte di ammirare da vicino opere rare e preziose. Un ringraziamento particolare va agli organizzatori, alle gallerie partecipanti e a tutti coloro che contribuiscono a rendere la Biennale un evento di successo e in costante crescita”.

Ma vediamo quali sono alcuni delle opere più importanti di Questa BIAF. Botticelli Antichità proporrà una testa del vescovo Andrea de’ Mozzi (1296-1300 ca.), attribuita a un collaboratore di Arnolfo di Cambio, frammento del monumento funebre conservato nella chiesa ormai distrutta di San Gregorio della Pace, oggi inglobata nel Museo Bardini. Ques’ opera, oltre ad aver fatto parte della collezione Bardini per decenni, raffigura un personaggio importante per lo sviluppo artistico della Firenze del Duecento. Il vescovo Andrea de’ Mozzi ha firmato il contratto con Arnolfo di Cambio per la facciata del Duomo e ha promosso la realizzazione di Santa Croce e dell’Ospedale di Santa Maria Nuova.

Maurizio Canesso, che festeggia i 30 anni di attività, propone al mercato italiano una Madonna col Bambino di Bronzino (1525-1526), una tavola di uno dei maggiori protagonisti della pittura fiorentina, autore rarissimo e sempre amato dal grande collezionismo. La tavola è una straordinaria testimonianza di un cruciale momento della carriera del Bronzino: la lezione del Pontormo è ancora vivida ma già si intravedono i caratteri della pittura cristallina e pura così tipica della maturità del pittore.

Tra i protagonisti dello stand di Carlo Orsi vi sarà una Madonna con il Bambino e Santa Maria Maddalena di Tiziano Vecellio. Questo olio su tela, databile tra il 1555 e il 1560, è stato riconosciuto come un autentico capolavoro del maestro veneziano da illustri esperti d’arte, tra cui Federico Zeri. La maestria dell’esecuzione e l’ottimo stato di conservazione la rendono qualitativamente superiore persino alle versioni con medesimo soggetto conservate in alcuni dei musei più prestigiosi al mondo (Museo di Capodimonte, Galleria degli Uffizi, Hermitage di San Pietroburgo).

Altomani & Sons segnala una recente scoperta: un Ritratto della granduchessa Vittoria Della Rovere, dipinto dall’artista marchigiana Camilla Guerrieri (Fossombrone, 1628 – Pesaro, 1690). Questo capolavoro, all’interno della sua cornice originale, celebra la prima emancipazione femminile, unendo un ritratto femminile, un’artista donna e una mecenate di spicco.

La Galleria Caretto & Occhinegro presenterà un raro “Paesaggio Notturno con Storie di Cerere” di Jan Brueghel I, detto dei Velluti. L’artista trascorse un fondamentale periodo di viaggio e studio nella Penisola, da Milano fino a Roma, dove la sua fama lo rese uno dei più celebrati pittori fiamminghi. Nell’opera le figure sono le protagoniste di un mito classico incentrato su Cerere e sono realizzate dall’importante pittore Frans Francken II, mentre il paesaggio è di mano del Brueghel.

Colnaghi ha scelto un’opera dell’artista Giovanna Garzoni (Ascoli Piceno, 1600 – Roma, 1670) Natura morta con fiori in un vaso di vetro, 1640-1650 circa (tempera su pergamena con tracce di matita nera). La bella miniatura, originariamente montata su una lastra di rame, recentemente restaurata è in ottime condizioni. Giovanna Garzoni può probabilmente essere considerata la più grande miniaturista del XVII secolo in Italia. Nata nelle Marche da una famiglia di artisti e artigiani veneziani, si formò a Venezia presso Palma Il Giovane e Tiberio Tinelli, che divenne suo marito.

Da Orsini Arte e Libri, un’opera unica nel suo genere, su pergamena, considerata la nobile antenata della carta, legata strettamente alla storia della famiglia proprietaria della splendida residenza che ospita la Biennale dal 1997, rappresenta l’elemento più curioso e insolito dello stand. Si tratta di una coppia di miniature dell’artista veneziano Antonio David raffiguranti i ritratti di papa Clemente XII (Lorenzo Corsini, 1652-1740) e del nipote cardinale Neri Maria Corsini (1685-1770), entrambe ricavate su un grande foglio di pergamena finemente e fittamente intagliato.

Alla Firenze di Cosimo III de’ Medici e di Giovanni Battista Foggini, ci introducono le proposte della Galleria di Alessandra di Castro: un rarissimo set di otto candelieri di bronzo dorato – lucido e opaco – dal disegno e dalle forme geniali, realizzato nei primi anni del Settecento, e una tela di Volterrano che, dipinta magistralmente con una tecnica compendiaria, sfrutta tutte le potenzialità espressive del non-finito per evocare la figura di Onfale, eroina del mito che riuscì a sottomettere Ercole rendendolo schiavo.

Da Robilant+Voena, un’opera eccezionale: un maestoso dipinto di Andrea Appiani, il Ritratto di Achille Fontanelli (1813). Questo quadro è probabilmente l’ultimo capolavoro ritrattistico dell’artista, poiché nell’aprile dello stesso anno Appiani fu colpito da un ictus che lo rese incapace di dipingere per gli ultimi anni della sua vita. Il protagonista, Achille Fontanelli (1775-1838), fu un comandante militare delle forze napoleoniche in Italia e nel 1802 fu aiutante di campo di Napoleone.

La Galleria Tettamanti porterà, di Eliseo Sala un Ritratto del Rustem Bey, Giovanni Timoteo Calosso, olio su tela, del 1854. Noto come Rustem Bey, titolo ricevuto durante il suo servizio alla Sublime Porta presso il Sultano dell’Impero ottomano Mahmud II (1785- 1839), Calosso è celebrato per essere l’autore delle “Mémoires d’un vieux soldat”, considerate fra le più attendibili e autorevoli testimonianze sulle Campagne napoleoniche in Europa.

Da Società di Belle Arti sarà in evidenza un’opera di Vittorio Corcos del 1900, è un ritratto ricco di fascino di Anna Belimbau, moglie dell’amico Adolfo Belimbau. Al centro di un interno estremamente scenografico, identificabile in uno degli ambienti della loro abitazione fiorentina, possiamo vedere la sua figura slanciata, avvolta in una elegante redingote. È datato 1900 anche il busto in cera e gesso Antioco di Medardo Rosso, che sarà possibile ammirare alla Galleria Gomiero.

Antonacci Lapiccirella punta su un pastello divisionista di Umberto Boccioni (Ritratto di giovane, 1905 circa). Questo raro pastello divisionista è una finestra sul periodo pre-futurista dell’artista, un tuffo nella mente creativa di Boccioni, giovane genio in fermento che stava per rivoluzionare il mondo dell’arte con il suo spirito innovatore.

La Richard Saltoun Gallery si presenta per la prima volta a BIAF e lo farà con uno stand dedicato a tre artiste italiane: l’innovativa minimalista Bice Lazzari (1900-1981), la pionieristica ceramista Franca Maranò (1920-2015) e la rinomata scultrice e pittrice Antonietta Raphaël (1895-1975). Tutte e tre le artiste hanno avuto un ruolo determinante nella formazione dell’arte italiana del dopoguerra e, in anni recenti, sono state protagoniste di importanti mostre personali istituzionali.


Le Corbusier, Taureau, 1953

Per il Novecento sono annunciate anche opere di Le Corbusier da Tornabuoni Arte, Alberto Savinio da Sperone Westwater con un “Notturno” del 1950, un De Chirico del 1933 da Farsetti intitolato Le figlie di Minosse (Scena antica in rosa e azzurro II). Per info: www.biaf.it