Si inaugura oggi nella Sala delle Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno, in via Ricasoli n.68 a Firenze, la mostra personale dell’artista e accademico cinese Yu Ming, dal titolo “l’assioma del vero”, a cura di Claudio Rocca e Giovanna Uzzani.
L’esposizione, organizzata dall’Accademia delle Arti del Disegno in collaborazione con Beijing Jin Shangyi Art Foundation e visitabile fino al prossimo 26 ottobre con ingresso gratuito, comprende 51 opere realizzate con tecnica ad olio e 12 disegni e offre l’opportunità di seguire l’interessante percorso artistico di Yu Ming nell’ultimo suo decennio di ricerche. Artista autorevole nel panorama del realismo contemporaneo, Yu Ming, nato nel 1977 a Qiqihar, la città più settentrionale della Cina, nella provincia di Heilongjiang, è cresciuto a Benxi, nella provincia di Liaoning, circondata da belle montagne, ruscelli e fiumi, e forse proprio questa esperienza ha determinato il suo interesse verso la pittura paesaggistica.
Professore dell’Accademia Centrale di Belle Arti (CAFA) e dottore di ricerca in Arte, Yu Ming coniuga perfettamente tecniche tradizionali e tematiche moderne, favorendo il dialogo tra Oriente e Occidente, tradizione pittorica e innovazione tecnica, in una straordinaria sinfonia visiva. Membro della China Artists Association, della China Neo-Classical Art Association e della Portrait Society of America, Yu Ming ha ottenuto riconoscimento internazionale e premi prestigiosi e suoi lavori sono presenti in collezioni nazionali e mostre internazionali.
Come sottolinea Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, siamo in presenza di un artista affermato, che “con il suo studio e i suoi viaggi in Europa e in America, coronati da meritati riconoscimenti, ha conquistato una cifra espressiva di alto rango” e “all’occhio dello storico dell’arte viene naturale discernere nei suoi cieli annuvolati e spaziosi i ricordi della pittura olandese del Secolo d’Oro, nei paesaggi verdi e acquatici vibranti di effetti luminosi il sapere pittorico degli Impressionisti, nei ritratti esatti e silenti il pensoso psicologismo di Hopper”.
Uno degli elementi ricorrenti nelle opere è la raffigurazione dei paesaggi e del popolo del Tibet, infatti sin dal 1995 Yu Ming ha compiuto molteplici viaggi attraverso le regioni selvagge ed estreme di questa zona, abitate da un’umanità ancora immersa nella vita rurale, alla ricerca dei valori di vita espressi da minoranze etniche che vivono un rapporto forte e autentico con la natura. È tornato ripetutamente in Tibet, vivendo con le popolazioni indigene che di buon grado si prestano a posare per lui, ne cattura le espressioni più intime e si fa spedire i loro abiti.
Yu Ming sottolinea che “l’altopiano innevato è un ambiente difficile per la sopravvivenza umana, ma la gente è piena di sole e forza. Si avvicinano alla vita con entusiasmo, lavorando e recitando preghiere ogni giorno. Hanno fiducia nella vita e forti credenze religiose. Dal mio punto di vista di straniero, il loro modo di vivere appare naturalmente sano e potente. Sia l’aspetto fisico del popolo tibetano che i paesaggi locali sono soggetti ideali per la pittura a olio”.
L’artista invita il pubblico a mettere in discussione la natura stessa della “verità” e della “realtà” nell’arte. I suoi ritratti e i paesaggi trascendono la semplice replica del vero, immergendosi nella complessità e nei dettagli rintracciabili sotto la superficie delle cose e delle persone. Una delle sezioni della mostra è dedicata al disegno, strumento di primaria importanza per l’artista, sia come elemento preparatorio alla pittura a olio, sia come opera autonoma e fine a se stessa. Nella pratica del disegno Yu Ming dimostra piena maestria, oltre ad una meticolosa attenzione ai processi esecutivi, alla composizione, al volume, allo spazio, così come alle luci e alle ombre; passaggi preliminari rispetto al successivo esercizio del tratto del pennello e delle qualità cromatiche. Nelle sue tele emerge equilibrio tra l’estetica tradizionale cinese e la sensibilità occidentale in un’accattivante fusione di culture e filosofie artistiche.
La mostra è dedicata alla madre, che ha avuto un ruolo importante nella vita dell’artista, ed evidenzia l’evoluzione artistica di Yu Ming, dalla sua rigorosa formazione all’Accademia Centrale di Belle Arti ai molteplici e lunghi viaggi che hanno ampliato la sua visione umana e artistica, contribuendo ad arricchire la comprensione della luce. Nelle opere esposte persiste l’aspetto realistico e ognuna è testimonianza della maestria acquisita e del profondo coinvolgimento emotivo dell’artista con i suoi soggetti, offrendo agli spettatori la possibilità di riflettere sulla bellezza del mondo e sulle espressioni dell’esperienza umana.
Yu Ming prende le distanze da esperienze moderniste che conducono a mode che egli sente effimere e non destinate a sopravvivere al proprio tempo, afferma di richiamarsi al valore assoluto di bellezza così come ai modelli “classici”. Semplice imitazione?
All’inaugurazione interverranno Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, Wang Yue in rappresentanza di Beijing Jin Shangyi Art Foundation, i curatori Claudio Rocca e Giovanna Uzzani, il pittore Daniel Graves, fondatore della Florence Academy of Art. Sarà presente l’artista, il pittore Yu Ming.
Venerdì 4 ottobre 2024, ore 18.00
Accademia delle Arti del Disegno
Sala delle Esposizioni – Via Ricasoli, n. 68 (angolo Piazza San Marco), Firenze
ORARI MOSTRA. La mostra sarà visitabile dal 5 al 26 ottobre 2024 con i seguenti orari: aa martedì a sabato: ore 10.00-13.00 /17.00-19.00. Domenica: ore 10.00-13.00. Lunedì chiuso. Ingresso libero. Per ulteriori informazioni: Accademia delle Arti del Disegno – Via Orsanmichele, 4, 50123, Firenze – telefono: + 39 055 219642 – email: info@aadfi.it – www.aadfi.it