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Notte Bianca, Renzi fa scendere in campo Montella. L’Aeroplanino in Palazzo Vecchio

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montella cravattaAncora una scelta mediatica del sindaco per far digerire ai fiorentini la scelta di un’ iniziativa che in questi momenti di difficoltà economica getta sui lastricati del centro storico  soldi solo  per dare immagine alla attuale giunta. Quanto costerà questa notte? Ancora non è dato sapere, ma al termie della manifestazione i conti dovranno essere messi sul tavolo, compresi quelli arrivati da eventuali sponsor.   Ed ecco che per mescolare le carte si è scelto di affidare al personaggio, Montella,  che in questo momento è fra i più amati a Firenze il via alle danze. Così alle 18 di questo pomeriggio prenderà il via la quarta edizione della Notte Bianca 2013. Nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio,  il sindaco Matteo Renzi darà il via alla Notte Bianca con accanto il direttore artistico della manifestazione Felice Limosani e un ospite d’eccezione, l’allenatore della Fiorentina Vincenzo Montella. L’incontro sarà a metà strada tra una ‘chiacchierata’ e una lectio magistralis.

Si è pensato e ripensato come lanciare il messaggio della scelta di Montella come testimonial di questa quarta edizione della notte Bianca. Pensa e ripensa gli organizzatori. a nome del direttore artistico Limosani, sono arrivati in fondo. Non servono commenti. La pubblichiamo integralmente: “Indimenticabile rimarrà il gesto dell’aeroplanino che Vincenzo Montella mimava dopo ogni goal per deliziare i suoi tifosi, ma in particolar modo oggi interpreta la metafora del volo sia come persona che come allenatore: sta facendo ‘volare’ la Fiorentina, ed è un uomo capace di riaccendere la speranza, con energia e passione. Sul ‘palco’ del Salone dei Cinquecento lo accompagnerò nel racconto che ci farà della sua carriera di calciatore e allenatore, per far ‘spiccare il volo’ a questa Notte Bianca”. Serve un commento?

L’areoplanino viola in Palazzo Vecchio per alzare il sipario sulla note bianca di Firenze. Vincenzo Montella è stato l’ospite d’onore della cerimonia d’apertura dell’evento nella suggestiva cornice del Salone de’ Cinquecento. Il sindaco Matteo Renzi gli ha dato il benvenuto in un incontro che è stato definito una via di mezzo tra una chiacchierata ed una lectio magistralis, che lo scorso anno vide come protagonista il filosofo Sergio Givone ed il fisico Massimo Inguscio. Il motivo? Il gesto dell’areoplanino che Montella esibiva dopo i suoi gol, quando faceva ancora il calciatore. La metafora del volo che anche oggi sta caratterizzando la Fiorentina, grazie al suo tecnico che ha riacceso le speranze dei tifosi viola, depresse da un paio di anni davvero bui.
“Come è nata la mia esultanza? Quando giocavo a Genoa e mi venne cosi spontanea. Mi piace volare, ma preferisco volare basso perché voglio vedere quello che ho sotto. Per me volare ha un senso di libertà e fa sognare. I sogni però non te li regala nessuno, se vuoi che si avverino devi sacrificarti. Da piccolo sognavo e sapevo che avrei fatto il calciatore. Dobbiamo aiutare i nostri bambini a coltivare i loro sogni”.
Dopo la parte filosofica, assediato dai cronisti sportivi, Montella si è concentrato sul calcio: “I cori, in un luogo suggestivo come questo, sono stati molti emozionanti. Abbiamo trattato argomenti abbastanza filosofici e ho detto che mi piace sognare, ma non volare alto perché bisogna essere realisti, altrimenti ci si può far male. Ljajic e Cuadrado? Stanno solo dando quello che ci aspettavamo da loro. Il terzo posto? All’inizio dell’anno sembrava impossibile, comunque vada a finire dobbiamo essere contenti per ciò che abbiamo fatto”.
Il discorso scivola sulla gara di domenica contro la Roma: “E’ l’unica squadra che ci ha battuto due volte. Anche se una ai supplementari. La temo molto, è uno scontro diretto che ci giochiamo alla pari. Osvaldo? Sabato lo vorrei dalla parte della Fiorentina e non da quella della Roma”.

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