di Elisabetta Failla
A Venezia si trovano ovunque. Sono i Bàcari, tipiche osterie veneziane dove gli abitanti si danno appuntamento a chiacchierare bevendo un bicchiere di vino, o ombra, abbinati a piccoli assaggi di cibo, i cicchetti o cicheti.
Sembra che il nome Bàcaro derivi dall’espressione veneziana “far bacara” cioè fare festa. Questo perché un tempo i frequentatori, dopo aver bevuto qualche ombra de vin, si lasciavano andare facendo rumore fino a tarda notte.
Ma non c’è bisogno di andare fino a Venezia per conoscere l’atmosfera di questo locale tipico. A Firenze, infatti, da pochi mesi in via Palazzolo, a due passi da piazza Santa Maria Novella, ha aperto il “Bacaro Fiorentino” che già dal nome lega con un sottile fil rouge le due città che hanno molti punti enogastronomici in comune i due cocktail oggi forse più iconici e apprezzati come il Negroni, nato nel capoluogo toscano e lo Spritz, magari con il tipico Select, nella città lagunare.
Il ristorante e cocktail bar, nasce da un’idea di Altin Rraboshta, imprenditore che lo ha aperto in un fondo che già vent’anni prima egli stesso aveva costruito. il locale propone i piatti tipici della cucina veneta e veneziana come le sarde in saor, il baccalà mantecato, i bigoli al torchio o gli gnocchetti alla busara, rigorosamente fatto a mano. In menu anche qualche piatto della tradizione fiorentina. Storicamente, i punti di contatto gastronomici tra il retaggio fiorentino e quello veneziano non sono pochi, ma in questo caso c’è un motivo ulteriore: nella cucina del Bacaro Fiorentino opera lo chef Luca Marin, il cui cognome tradisce le evidenti origini lagunari ma che gli addetti ai lavori conoscono per aver lavorato a lungo al Santo Bevitore. Da quell’esperienza, Luca ha portato con sé il suo signature, la terrina di fegatini con fegatini di pollo e ristretto al Vinsanto.
Frontman del locale è un altro ragazzo esperto, Endrit Devolli, già nella cucina del Santo Bevitore e barman delle Giubbe Rosse. La scelta di giocare sul filo del doppio binario tra Firenze e Venezia è frutto dell’imprenditore che dopo aver “firmato” i lavori edili di numerosi locali cittadini – da Marione al Colle Bereto, dal Moyo allo Zoe fino al The Lodge o al Tijuana – ha scelto di dedicarsi al mondo della ristorazione dando nuova vita a una struttura da 100 coperti, articolata in tre diverse sale – il Caveau, la Serra e la Cantinetta – arredate con gusto ed eleganza, alle cui pareti fanno mostra di sé bottiglie selezionate tra le grandi maison e piccoli produttori locali. “Il nostro obiettivo – racconta Altin – è creare un luogo dove sia i fiorentini che i visitatori internazionali possano venire a godere della buona cucina in un contesto piacevole e rilassante”. Del resto, nella parte iniziale del Bacaro Fiorentino trovano posto i classici “cicchetti” veneziani insieme al bancone bar (e ogni mercoledì suona un’orchestra di musica jazz), mentre addentrandosi nelle sale si possono gustare sia i menù degustazione di carne, di pesce o vegetariani, sia i piatti della carta.
Il Bacaro Fiorentino
Via Palazzuolo, 80r
tel. +39 351 6925416 – +39 055 7969626
ilbacarofiorentino.com