Usura al sud, reimpiego dei proventi illeciti nelle regioni centro-settentrionali fra cui la Toscana dove i tentacoli di una piaga devastante come quella dei prestiti illegali a tassi stellari attentano alla salute di 9.260 imprese. A disegnare il quadro del rischio usura è l’ufficio studi della Cgia di Mestre che, provincia per provincia, mette a fuoco il numero di aziende da considerare esposte a rischio.
A livello nazionale, fra il 2023 e il 2024 è stato registrato un saldo positivo di 2.600 unità, “prevalentemente di artigiani, esercenti, commercianti o piccoli imprenditori che sono ‘scivolati’ nell’area dell’insolvenza e, conseguentemente, sono stati segnalati dagli intermediari finanziari alla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia. Di fatto, questa ‘schedatura’ preclude a queste attività di accedere a un nuovo prestito”, denunciano gli esperti della Cgia mestrina.
Ma ecco in dettaglio la mappa del rischio usura in Toscana.
- 45° posto fra le province italiane: Prato – da 695 imprese a rischio nel 2023 a 711 nel 2024 (+16)
- 47° posto: Grosseto – da 541 a 552 (+11)
- 52° posto: Massa-Carrara – da 553 a 562 (+9)
- 83° posto: Siena – da 583 a 571 (-12)
- 89° posto: Pisa – da 1.176 a 1.133 (-43)
- 90° posto: Livorno – da 838 a 807 (-31)
- 91° posto: Pistoia – da 768 a 739 (-29)
- 93° posto: Firenze – da 2.537 a 2.433 (-104)
- 99° posto: Arezzo – da 767 a 717 (-50)
- 103° posto: Lucca – da 1.135 a 1.035 (-100)