E’ arrivato alle fine di settembre per guidare le sorti dell’autodromo di proprietà della Ferrari. Roberto Benelli, il nuovo presidente del circuito del Mugello , debutta in grande stile con la prova del Gp d’Italia del Motomondiale. Lo abbiamo intervistato considerando un’occasione ghiotta per cercare di capire quale sarà la politica futura per il compensorio mugellano e per Firenze stessa a due passi da quello che viene considerato uno dei tracciati più belli e impegnativi. Il neo presidente non ha solo l’esperienza di un capitano d’industria ma anche quella di pilota, essendo stato negli anni 60-70 uno dei piloti, assieme al fratello Carlino (pseudonimo Riccardone) più forte specialmente nelle gare in salita.
Arriva il mondiale Gp. Sensazioni? “Non posso negare di essere un poco emozionato per questo debutto in qualità di presidente per un avvenimento che ha un grande seguito in tutto il mondo. Lo spettacolo, anche grazie al nostro circuito, è assicurato in qualsiasi condizione si corra, ma in cuor mio spero che la bandiera tricolore sventoli per più di una categoria”
A cominciare dalla MotGp ” Se ti riferisci a Valentino devo confessare che è un mio sogno quello di poter vedere il nostro pilotamigliore tornare sul gradino più alto proprio a pochi chilometri da casa sua. Sul nostro tracciato Rossi è stato protagonista in negativo per la caduta al Correntaio, adesso è giunta l’ora di un riscatto in pena regola proprio sul tracciato del Mugello”.
A parte l’aspetto sportivo l’edizione 2013 si distinguerà per altri motivi? “Abbiamo pensato, assieme al direttore Poli come evitare alla fine delle tre giornate i prati cosparsi di rifiuti. Si è studiato addirittura una raccolta differenziata nel senso che agli spettatori verranno consegnati sacchetti di iuta dove raccogliere lo sporco per poi radunarli in luoghi ben evidenziati. Passeranno successivamente i camion per la raccolta. Il Mugello punta molto sul pollice verde”
Il significato di tutto ciò? “Sono finiti i tempi di chi vedeva il mondo dei motori e delle gare come un mondo destinato all’inquinamento. In questa ottica il Mugello si vuol presentare all’avanguardia lanciando un messaggio ben preciso. Tutto il comprensorio va inteso come un polo di attrazione ludico-ricreativo-sportivo non solo per questa zona ma anche per Firenze. Nel Mugello abbiamo uno degli impianti di golf più apprezzati d’Italia, resort adeguati, possibilità di sport acquatici grazie a Bilancino, la nostra struttura si è già resa disponibile a gare di podismo e di ciclismo”
L’autodromo vero punto di riferimento per allargare l’orizzonte? “Certamente si. Basta pensare che stiamo pensando di fare un punto nevralgico con il corpo della Forestale per istruire gli agenti che poi dovranno operare sul territorio. Per non farli trovare impreparati nelle situazioni più difficili. Non stiamo mai fermi perché noi abbiamo una struttura che può essere utile per tante iniziative anche se non possiamo allargarci troppo dovendo chiudere i bilanci almeno in pareggio”.
E le istituzioni? “Sono abbastanza assenti. Noi siamo, come detto, disponibili a mettere a disposizione la struttura e le nostre conoscenze ma non possiamo organizzarle in prima persona. Se arriva un’amministrazione pubblica, e per esempio, vuol fare dei corsi noi siamo disponibili, ma non può chiederci interventi economici. Arriva con un sponsor e la cosa è fatta”
La conclusione di tutte queste idee e questi progetti potrebbe arrivare con la Formula Uno. “Noi siamo pronti, le attrezzature ci sono, il tracciato è uno dei più belli, il paesaggio è unico gli alberghi fra Mugello, Firenze, Prato , etc ci sono. Noi speriamo che presto la Fia decida di destinare il Mugello come uno circuiti per fare i test. Sarebbe un primo passo per la Formula uno, che speriamo prima poi possa arrivare”
Piero Campani
