In tempo di celebrazioni ed eventi puramente commerciali di cui beneficiano soprattutto produttori di gadget, pasticcerie e fiorai, arriva un nuovo anti-commerciale ”international day”: la Giornata Internazionale del Pic Nic, che cade il 18 giugno. Niente gadget, nessun obbligo di acquistare qualcosa per festeggiare, nessuna imposizione di portare fiori all’amata. Lo spirito di questa festa infatti e’ proprio quello di godere di una giornata all’aria aperta, recuperando antichi valori e il contatto con la natura. Chissa’ in quanti potranno aderire al Pic Nic day, visto che cade di martedi’, giorno lavorativo in cui non molti potranno partire alla volta di parchi e colli muniti di cestino di vimini, piatti in ceramica e tovaglia a quadri. Quel che e’ interessante sapere pero’ e’ che il ‘dejeunere sur l’herbe’ – come lo chiamano i francesi – sta prendendo piede in tutto il mondo. Vuoi per la crisi economica che costringe a tenere a bada il portafogli, vuoi perche’ condurre una vita eco- sostenibile nel rispetto della natura sta diventando il trend del momento, fatto sta che sono in crescita le iniziative che prevedono il consumo del pasto all’aria aperta. Il dato piu’ recente riguarda le vacanze di Pasqua, in cui secondo Coldiretti sono diminuiti gli italiani che hanno deciso di partire e dormire fuori (-20%) e quelli che hanno consumato pasti al ristorante (-3%), a vantaggio di un pranzo consumato al sacco con tanto di dolci tipici preparati a casa (5 milioni gli italiani che lo hanno fatto con conseguente calo del 12% delle vendite di prodotti tipici industriali). Ecco che tanti agriturismi si sono organizzati con spazi per il picnic. Nella versione de-luxe la catena di hotel di lusso Peninsula offre pic-nic su misura tutto l’anno: ad Hong Kong si puo’ volare in elicottero verso una spiaggia appartata, a Beijing si puo’ fare un picnic sulla Grande Muraglia e a Manila su una zattera. A Tokyo si puo’ pranzare nei Giardini del Palazzo Imperiale, mentre il Peninsula Beverly Hills offre confezioni speciali di ceste per gli ospiti diretti all’Hollywood Bowl. In Italia invece la catena Romantik Hotels & Restaurants lancia l’idea del ‘pic chic’, la versione glamour del pranzo sull’erba. Tra le altre, la struttura in Alta Pusteria organizza una merenda tirolese in una baita di caccia sul lago di Braies. Per chi vuol organizzarsi in modo indipendente ci sono i kit completi, da quello in stile anni ’70 di Guzzini a quello ultra chic di Moet & Chandon con 4 flute e una magnum di Rose’. Poi c’e’ l’opzione noleggio, offerta da molti catering della penisola, che preparano cestini di vimini attrezzati e organizzano anche il pic nic di nozze, nuova tendenza che sostituisce che il banchetto nuziale. Infine il fashion system, che non si fa mai scappare la tendenza dell’ultimo minuto. E’ capitato che alcune maison abbiano sostituito il pic nic ai party, allestendo giardini con coperte, pouf e musica. A Pitti Uomo e’ capitato con la festa di GQ e al giardino di Boboli, dopo la sfilata di Undercover. Lo studio di design Archivio Personale ne ha organizzati diversi: la versione notturna per la Galleria Biagiotti, il set ‘urban madia’ al Salone del Mobile con tanto di madia d’epoca che forniva scatole di cartone con i pasti, e le cassette di ‘comfort food’ distribuite all’interno della Fortezza da Basso durante Pitti Uomo per tutti i buyer che volevano rifocillarsi accomodati sull’erba. Tanto va di moda che anche le collezioni ammiccano al tema del pic nic: questa primavera spopolano quadretti vichy, scacchi, fantasie scozzesi, tartan nei toni piu’ delicati (Dries Van Noten), fiorellini. Per non parlare dei fazzolettini da pic nic indossati come bandane o del cappello di paglia (Daniela Gregis).
Ansa (Beatrice Campani)