Matteo Renzi ha incontrato, giovedi’ scorso a Berlino, la cancelliera tedesca Angela Merkel. Il colloquio, finora tenuto riservato, scrive Repubblica.it, era stato concordato da tempo e ha toccato i principali temi di politica europea. Il faccia a faccia con la Merkel fa parte di un giro di incontri e contatti nelle capitali europee, a partire da Parigi, che il sindaco di Firenzeha in programma nei prossimi giorni.
Beppe Grillo analizza costi e benefici dell’operazione euro e intanto riserva una stoccata a Matteo Renzi, che a Berlino c’e’ andato giovedi’ scorso, mettendone in dubbio anche i ‘titoli’: “Il pellegrinaggio ossequioso, subito dopo il loro insediamento, dei nostri primi ministri, come Rigor Montis e Capitan Findus Letta, presso la Merkel, e persino del voglioso ebetino di Firenze, che non vanta alcuna credenziale se non quella di aver vinto alla Ruota della Fortuna, ricordano la ricerca della benedizione papale dei grandi feudatari del medio evo”. Insomma, Italia “in ginocchio, baciando il sacro anello”. E, in aggiunta, la citazione del “Gott mit uns”.
opo le elezioni politiche di febbraio – prosegue Grillo – sono stato contattato ufficialmente, con una lettera o una mail seguita da una telefonata, dagli ambasciatori dei principali Paesi. Ho riscontrato da parte loro grande curiosita’ e interesse per il M5S e forte preoccupazione per il futuro dell’Italia e per l’effetto domino che una crisi del nostro Paese potrebbe comportare. Solo una grande Nazione non ha chiesto un incontro ufficiale: la Germania. Sono convinto che si tratta di una distrazione. Negli incontri ho ribadito, sempre, la necessita’ per l’Italia di avere una maggiore sovranita’ per le decisioni in campo economico, militare, monetario. Non credo sfugga a nessuno che l’Italia di oggi assomigli in modo sempre piu’ smaccato a quella del Seicento, del “Franza o Spagna purche’ se magna”. Sostituite la Francia e la Spagna con la Germania e gli Stati Uniti e ci ritroviamo nel XXI secolo”. “Nell’euro, a queste condizioni – scrive ancora il comico genovese – non possiamo piu’ restare se vogliamo mantenere in piedi il nostro sistema produttivo. O si creano gli eurobond, titoli pubblici garantiti dalla BCE, per suddividere il rischio Paese su tutta l’area euro, o si ristruttura il nostro debito pubblico, in sostanza si congela il capitale investito o si rinegoziano gli interessi nel tempo. Entrambe queste ipotesi sono viste dalla Germania, che possiede una gran parte dei nostri titoli pubblici, come l’orticaria, ma tertium non datur, non vedo altre possibilita’ per rimanere nell’euro. Non possiamo morire per Berlino, ne’ fare la fine della Grecia per accontentare gli interessi tedeschi e le ambizioni dei nostri politici. Primum vivere, con o senza euro”.