”Un imprenditore non puo’ fallire per colpa dello Stato”. Lo ha affermato Marco Colombo, presidente dei Giovani di Confartigianato, aprendo a Firenze i lavori dell’Assemblea nazionale dell’organizzazione. ”Dobbiamo aspettare non meno di quattro mesi per riscuotere un credito per un lavoro fatto alla Pubblica amministrazione”, ha accusato, spiegando che oggi gli artigiani in un anno devono ”lavorare 8 mesi per pagare i debiti allo Stato e quattro mesi per il proprio guadagno”. Colombo ha ricordato che ”dobbiamo sopportare una pressione fiscale effettiva pari al 50,6%”, e che ”ogni anno dobbiamo sacrificare 60 giorni al disbrigo di pratiche amministrative burocratiche”. Il problema dei cattivi pagatori tuttavia non riguarda solo lo Stato: ”Dobbiamo attendere 144 giorni – ha detto il presidente dei giovani di Confartigianato – per essere pagati da altre imprese; e i cattivi pagatori costano agli imprenditori artigiani 3,6 miliardi di maggiori oneri finanziari”. Il 31% delle imprese che hanno portato i libri in tribunale ha detto Colombo, lo ha fatto per ritardi nei pagamenti; per risolvere un contenzioso giudiziario servono 1.210 giorni.