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Fratelli Aleotti e Mps, trovato l’accordo per il futuro

admin
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Respinte al mittente le offerte, troppo basse secondo fonti finanziarie, di Equinox e di Clessidra, ma forse anche accompagnate da richieste troppo onerose per il prossimo vertice di Banca Monte dei Paschi di Siena (vice presidenza dell’istituto e altri posti nel Cda), la Fondazione Mps lancia nuovi messaggi al mercato partendo ancora una volta dalla Toscana e da un nuovo compagno di viaggio trovato nella famiglia Aleotti, proprietari del Gruppo farmaceutico Menarini.  I fratelli Lucia e Giovanni Alberto, accompagnati dalla madre Massimiliana Landini, sono andati a Siena per incontrare il presidente dell’ente e il dg, Gabriello Mancini e Claudio Pieri. Proprio quest’ultimo ha voluto sottolineare come gli Aleotti possano essere ”un partner ideale, un investitore di lungo periodo che puo’ dare un contributo imprenditoriale per lo sviluppo della banca”. E mentre per Mancini l’accordo con la famiglia Aleotti e’ anche ”un messaggio rassicurante per il territorio”, Pieri al termine dell’incontro ha voluto sottolineare che fra tanti pretendenti, la Fondazione ha ”scelto partner credibili che non hanno bisogno di comparire e di essere autoreferenziali. Con questo accordo – ha proseguito – abbiamo confermato come tanti presunti interlocutori privilegiati, non erano tali”. Un riferimento non tanto velato ai fondi visto che, subito dopo, il dg aggiunge ricordando che Lucia e Giovanni Alberto Aleotti hanno una visione di medio e lungo periodo ”come la nostra, rispetto ai fondi di private equity che, per loro natura, sono orientati ad investimenti di piu’ breve termine”. Nessuna vendita improvvisa sul mercato, insomma, ricorda ancora il presidente Mancini, che aveva il mandato a vendere fino al 13/15% del capitale di BMps, di cui la Fondazione restera’ comunque l’azionista di maggioranza: al momento sarebbe stato ceduto circa l’8,2%. ”Abbiamo sempre detto che avremmo fatto le scelte migliori per la Fondazione senza condizionamenti” ha detto Mancini. A Siena i fratelli Aleotti sono arrivati con la madre, anche lei avrebbe avuto un ruolo importante per l’acquisizione del 4% del Monte, una quota che fonti finanziarie dicono sia stata pagata circa 150 milioni di euro dalla famiglia fiorentina. Anche un po’ emozionati prima di entrare a Palazzo Sansedoni, dicono di Lucia e Giovanni Alberto chi ha avuto modo di incrociarli. Ma una volta seduti, anche se su questo non ci sono conferme ufficiali, i giovani Aleotti, ormai al vertice del Gruppo dopo il ritiro del padre Alberto, 89 anni, per motivi di salute, avrebbero messo le carte sul tavolo. A Mancini avrebbero chiesto due posti nel prossimo Cda di Bmps, quello che dovrebbe essere presieduto da Alessandro Profumo, indicato come presidente una settimana fa proprio dalla Fondazione, e magari anche la vicepresidenza che, in fondo, potrebbe spettare proprio al secondo azionista dopo la Fondazione. 

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