La Fiorentina passa alla fase a gironi di Europa League, ma la sofferenza con cui e’ costretta ad arrendersi (0-1) di fronte al pubblico del Franchi contro i tenaci svizzeri del Grasshopper avvalora ancor piu’ i timori della vigilia di Montella, che infatti aveva avvertito: “Attenzione massima, con il Grasshopper vale come una finale”. E aveva ragione, perche’ il 2-1 dell’andata ci va giusto giusto, con la Viola che passa dunque grazie alla rete in piu’ segnata in trasferta. Ma quanti rischi. E chi pensava che sarebbe stata una passeggiata, non aveva fatto i conti con i nervi degli elvetici e con le disattenzioni e la fatica fisica dei giocatoria. Montella parte con Mati Fernandez a centrocampo e Joaquin al posto di Giuseppe Rossi al fianco di Mario Gomez. Il tedesco e’ sempre alla continua ricerca del gol, che sta diventando un problema. Questo e’ uno dei temi che piu’ tiene banco a Firenze, con il bomber teutonico che fatica a sbloccarsi. Viola vicini al gol spesso nella prima mezzora, prima con Cuadrado, poi con Tomovic dalla distanza. La Viola prende coraggio e inizia a martellare la difesa degli ospiti, provata dai continui cambi di gioco della squadra di Montella. Da uno di questi, Pizarro imbecca Joaquin in area, che da posizione invitante fa tutto bene tranne il tiro, altissimo. Anche la squadra di Skibbe ha la sua occasione (al 38′), a negare il gol della speranza agli elvetici e’ invece un colpo di reni di Neto su Salatic di testa dopo una mischia in area. Il portiere brasiliano non fa in tempo a strappare l’applauso dei tifosi viola che poco dopo si rovina da solo la festa pasticciando su un retropassaggio di Pizarro al 41′: il portiere rinvia sui piedi di Ben Khalifa, che non se lo fa ripetere due volte e da pochi passi lo gela con un diagonale che riapre di fatto il discorso qualificazione.
Nella ripresa, dentro Ilicic per Cuadrado, poi Aquilani per Joaquin. Cambia poco, lo sloveno non si attiva, l’ex milanista e’ costretto a rimboccarsi le maniche nel traffico. La Fiorentina accusa la stanchezza e si affida solo al contropiede, come quello che a 35′ per poco non manda Gomez al gol. Nel complesso, la ripresa dei Viola e’ ampiamente insufficiente, anche se il Grasshopper non ne approfitta, e solo alla mezz’ora Skibbe si decide a far entrare Hajrovic, l’uomo di piu’ qualita’ dei suoi e tenuto fuori dall’undici titolare. La differenza si vede, appena entrato e’ suo uno stop e tiro che sfiora la traversa e fa correre un brivido a tutto il Franchi. Al 38′ ancora un sinistro che fa la barba al palo. Dopo 3′ lunghissimi minuti di recupero, il triplice fischio liberatorio. , dove oltre alla Fiorentina, attende di conoscere i suoi prossimi avversari anche la Lazio di Petkovic.