È questo il giudizio del gruppo PdL sui primi due anni dell’Amministrazione Renzi illustrato oggi in Palazzo Vecchio dal ca
pogruppo Marco Stella, dai consiglieri Jacopo Cellai e Francesco Torselli e dal coordinatore cittadino del partito Gabriele Toccafondi.
“Se guardiamo oltre gli slogan, le promesse e gli eventi-spot e andiamo a vedere cosa realmente ha fatto Matteo Renzi da quando è sindaco, il bilancio è tutt’altro che positivo, soprattutto per le tasche dei fiorentini – ha sottolineato il capogruppo Stella –. Il sindaco Renzi si è presentato in campagna elettorale sbandierando di essere l’unico presidente di Provincia a non aver aumento la pressione fiscale. Ebbene, nei due anni trascorsi nella Sala di Clemente VII le cose sono cambiate come si sono resi c
onto i fiorentini. Tasse e tariffe sono schizzate in alto, per non parlare poi delle multe arrivate nel bilancio preventivo 2011 alla cifra record di 51 milioni di euro. Tanto che l’aumento annuo medio per le famiglie è di 670 euro, mentre per le imprese sale a 5.500 euro”.
Stella ha snocciolato i dati degli aumenti introdotti dall’Amministrazione Renzi dal 2009 ad oggi e che colpiscono tutti i settori, dai servizi legati alla scuola alla TIA, dalla COSAP ai cimiteri, dai parcheggi all’Ataf.
Per esempio il trasporto degli alunni è aumentato per la fascia massima del 50%, il pasto a mensa del 26 e i servizi educativi per i bambini 0-3 anni del 26%. Forti aumenti anche per i cimiteri con rincari che vanno dal 12% (per i posti nei loculi) al 52% dei servizi di inumazione ed esumazione. Per non parlare poi della COSAP dove si passa
dal +30% per i passi carrabili, chioschi e dehors al +50% per l’occupazione di suolo pubblico legata alle ristrutturazioni edili e per i mercati all’aperto fino all’aumento del 170% per i mercati coperti. Senza dimenticare la TIA (rincaro medio per abitazioni tra l’8 e 9%), le tariffe per la sosta nei parcheggi di struttura (+0,50 all’ora che raddoppia per il posteggio della stazione), il biglietto dell’Ataf (per esempio il ticket da quattro corse è passato da 4,50 a 4,70 euro). A questi aumenti si aggiungono l’imposta di soggiorno e l’ingresso per gli artigiani in ztl (costo 1 euro). “E non ci dimentichiamo i taxi – ha sottolineato Stella – perché anche se non sono state ritoccate le tariffe, in realtà a causa delle pedonalizzazioni le corse che passando attraverso il centro
costano in media il 20%”.
“Quello che emerge da questi dati è l’incapacità di fare un ragionamento complessivo sui vari temi – ha aggiunto Cellai –. Un esempio per tutti il turismo: dopo l’introduzione dell’imposta di soggiorno che si traduce in un costo aggiuntivo che varia da 1 a 5 euro, non è stato ripensato il sistema del ticket per i bus turistici che prevede le tariffe più alte d’Italia con una penalizzazione rilevante per gli operatori del settore. A questo si aggiunge la gabella di un euro per le autorimesse e artigiani
in ztl, che finisce per gravare in parte sui turisti”.