Nuove misure per rendere piu’ sicure le trasfusioni di sangue: la giunta regionale della Toscana ha approvato una delibera con le novita’ annunciate dopo l’incidente della settimana scorsa a Grosseto, dove un uomo di 76 anni e’ morto dopo che gli e’ stato somministrato sangue destinato a un altro ricoverato.Braccialetto identificativo, una casacca rossa che identifichi gli operatori impegnati nelle trasfusioni, il nome del paziente cui il sangue e’ destinato scritto in chiaro sulla sacca; e, in caso di errata trasfusione, l’utilizzo di una specifica terapia farmacologica. Le misure annunciate sabato scorso dall’assessore al diritto alla Salute della regione Toscana, Luigi Marroni, per accrescere la sicurezza dei processi trasfusionali dopo l’incidente della settimana scorsa all’ospedale di Grosseto, dove un uomo e’ morto dopo una trasfusione destinata ad un altro paziente, sono ora contenute in una delibera, approvata stamani dalla giunta regionale. E’ quanto si legge in una nota.
In modo concordato con il Centro nazionale sangue, le novita’ contenute nella delibera della regione Toscana, contribuiranno ad apportare una serie di modifiche e integrazioni alle Linee guida nazionali per la sicurezza trasfusionale. Queste le novita’ piu’ importanti della delibera:sara’ potenziato l’uso del braccialetto identificativo del paziente, dispositivo gia’ in parte in uso nelle aziende sanitarie toscane, che rappresenta un mezzo ulteriore nella procedura di identificazione; sulla sacca di sangue, oltre al codice identificativo, dovra’ essere scritto in chiaro anche il nome del paziente a cui la sacca e’ destinata; sara’ introdotto l’uso della “casacca o corpetto rosso”, che sara’ indossata dagli operatori incaricati delle trasfusioni, in modo tale che questi possano essere facilmente e immediatamente individuati dai pazienti, e distinti dal resto del personale sanitario; questo permettera’ anche di esentare l’operatore dall’eventuale obbligo di effettuare contemporaneamente altre attivita’ e di impedire che venga distolto dalla procedura stessa di trasfusione.
La delibera da’ mandato al Consiglio Sanitario Regionale di stendere, attraverso la condivisione con tutte le professionalita’ coinvolte in materia, un apposito protocollo clinico che preveda l’utilizzo della terapia farmacologica con Eculizumab, nei casi in cui si commetta comunque un errore trasfusionale e si produca una reazione da errata trasfusione.”Ogni ulteriore iniziativa in questo ambito – si precisa nella delibera – ha l’obiettivo di mettere a punto procedure sempre piu’ sicure per i cittadini toscani in merito al Sistema sangue della Regione Toscana”