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Montella al premio Rocco:”Gomez e Rossi, due attaccanti altruisti. Caso unico”

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di Tommaso Borghini

Atmosfera  magica nell’Aula Magna del Museo del Calcio di Coverciano che ospita personalità di lusso e, non a caso,  le sedie della sala sono tutte esaurite. Così la serata del Premio Nazionale Nereo Rocco, organizzato dalla Settignanese, si trasforma in uno show, con applausi a scena aperta, risate e qualche momento di commozione. Sotto l’esperta conduzione del direttore generale rossonero Maurizio Romei, si alternano star del calcio professionistico e della politica, ma anche persone che si dedicano al calcio dilettantistico, con una bel “fuoriprogramma” che sconfina nel podismo e nella beneficenza.
La serata comincia con il saluto del sindaco di Firenze Matteo Renzi che dopo un paio di battute scherzose con l’amico Romei fa riferimento all’assedio della città dell’estate del 1529, nel quale i fiorentini seppur sfiancati dall’esercito imperiale, decisero di giocare al Calcio Storico per farsi beffe degli assedianti: “Questo è lo spirito della nostra città – afferma Renzi – e questo è lo spirito portato avanti dalla Settignanese e da tutte le nostre società che praticano calcio dilettantistico e giovanile. Stasera abbiamo personaggi importanti come Bona Frescobaldi, Denis Mangia e Vincenzo Montella che sta restituendo entusiasmo al popolo viola per come sta facendo giocare la Fiorentina. Faccio un in bocca al lupo a tutti i club che fanno calcio giovanile a Firenze perché portano avanti lo spirito della nostra città, come coloro che giocarono al calcio storico anche sotto assedio, perché Firenze non rinuncia mai ai suoi valori, anche nelle maggiori difficoltà”.
Poi il microfono passa al vicepresidente della Federcalcio toscana Vasco Brogi: “Porto i saluti del nostro presidente Fabio Bresci che, per la prima volta dopo tanti anni, non è potuto intervenire. Faccio i complimenti ai Diavoletti rossoneri di Firenze per come hanno organizzato il Torneo Nereo Rocco e questa splendida serata. Nereo Rocco incarna la passione del calcio fato col cuore, come tutti i volontari che contribuiscono all’attività dilettantistica e giovanile della Toscana”.
Cominciano le premiazioni con la passerella aperta dall’arbitro Daniele Falcione che vince il premio di direttore di gara “di sicura affidabilità”. Seguito da coloro che mettono in bacheca il premio Diavolo d’Argento: l’allenatore delle giovanili della Cattolica Virtus  Francesco Gozzi, il responsabile del settore giovanile della Fiorentina Vincenzo Vergine, la squadra femminile dell’Acf Primadonna Firenze, Segue la parentesi dedicata ai tifosi viola con il premio Fedeltà assegnato a Giorgio Masala che ricorda gli storici tifosi viola recentemente scomparsi: Mario Ciuffi e Valter Tanturli.
Poi il premio speciale assegnato al giocatore cresciuto nel vivaio della settignanese e arrivato fino alla Nazionale Under 21 Lorenzo Tonelli (premio ritirato dallo zio a causa di un infortunio del ragazzo). Applausi a scena aperta per Bona Frescobaldi, animatrice, tra le altre cose, della rassegna podistica di beneficenza “Corri la Vita”, capace di radunare nell’ultima edizione 27mila partecipanti.
La serata aumenta d’intensità emotiva  e scorrono le immagini sul maxi schermo di Nereo Rocco, seguite da quelle dei premiati: l’allenatore dell’ultima Under 21 vicecampione d’Europa Devis Mangia: “Onorato di ricevere un premio così prestigioso, spero di esserne all’altezza”.
Poi l’unica parentesi non troppo felice: il telecronista Fabio Caressa, premiato lo stesso con grande signorilità dalla Settignanese, non è presente. “Ci ha avvertito dell’assenza per motivi di lavoro solo poche ore fa – spiegano gli organizzatori – nonostante avesse garantito la sua presenza”.
E dulcis in fundo il tripudio per Vincenzo Montella, applauditissimo dopo la carrellata sul maxi schermo di tutti i suoi gol da giocatore e delle sue prime gesta da allenatore della Fiorentina.
“Vincere un premio così importante – dice il mister viola – mi lusinga perché porta il nome di un uomo che è un esempio per noi allenatori. Conosco bene il settore giovanile, ma prometto di seguire con maggior attenzione il calcio dilettantistico e giovanile della Toscana, una realtà che ho saputo apprezzare ai tempi delle giovanili dell’Empoli e che so animata da grandissima passione. E’ anche a tutti coloro che vi operano se l’Italia sforna sempre grandi giocatori dalle giovanili”
Il tecnico viola è anche stuzzicato con domande sull’attualità della Fiorentina: “Gomez e Rossi la coppia d’attacco più forte d’Italia? Non dobbiamo pensare di rapportare i nostri attaccanti con quelli degli altri. Dobbiamo metterli in condizione di dare il cento per cento. Sono due attaccanti estremamente altruisti ed è una novità visto il loro livello. Vargas? Sta a lui. Lo vedo motivato ed è un esempio comportamentale, anche se visto il suo passato non gli possiamo più permettere errori. Se continuerà così nel tempo, avrà le sue occasioni le avrà. Il suo valore non si discute. Neto? Lui e Munua sono i nostri portieri: Neto, come ho sempre detto, ha bisogno del suo tempo per completare il percorso di maturazione, ma spero proprio che presto possa fare la differenza”.

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