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Con l’omaggio a Monicelli riapre il 20 settembre lo Stensen

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Larmata-BrancaleoneNovità nella programmazione  dell’Istituto Stensen con l’apertura della sala sette giorni su sette. Oltre 80 pellicole e circa 40 conferenze da settembre alla fine dell’anno per regalare alla città un’offerta sempre più ampia, mantenendo i linguaggi che da sempre hanno caratterizzato l’Istituto: confronto pubblico e cinema. Primo appuntamento giovedì 19 settembre , ore 21, ingresso gratuito, con la proiezione di ‘Samsara’ di Ron Fricke, un giro del mondo per immagini, fotografie mozzafiato per raccontare la grande rete globale tra popoli e natura, progresso, tecnologia e spiritualità. L’inaugurazione il 20 settembre con una due giorni di omaggio a Monicelli.  Si parte alle 17.30 con ‘L’armata Brancaleone’ (1966), alle 20.30 si prosegue con il documentario in anteprima toscana ‘Monicelli, la versione di Mario’ (2012), ritratto di Monicelli al centro del vortice di donne che hanno riempito la sua vita. Una summa del suo pensiero, della sua vita, della sua ironia. Saranno presenti la regista Wilma Labate e Chiara Rapaccini, moglie di Monicelli. A seguire ‘Speriamo che sia femmina’ del 1986. L’omaggio a Monicelli continua sabato 21 settembre, con in particolare il grande ritorno in sala degli intramontabili ‘Amici Miei’, atto primo e secondo (dalle 20.30). Spina dorsale della programmazione il “Novembre Stenseniano”, percorso di conferenze, dibattiti e proiezioni cinematografiche su tematiche socio culturali e attuali, quest’anno dal titolo ‘Soma-Psiche-Pneuma’ (Corpo-Anima-Spirito). Si terrà dal 12 ottobre al 12 aprile per un totale di 23 incontri e 41 relazioni, tutti i sabati a ingresso gratuito. Obiettivo del percorso culturale  che vedrà tra gli ospiti Romando Prodi, Guido Viale ed Edoardo Boncinelli  è ripensare l’umano dopo le rivoluzioni tecnico-scientifico-antropologiche che hanno caratterizzato il ventesimo secolo.     “Ripensare l’umanoha spiegato l’ideatore della rassegna e direttore della Fondazione Stensen, Ennio Brovedani sje ridefinirne in qualche modo l’essenza o la natura, nella sua dinamica evolutiva e nei tratti innovativi più salienti, costituisce sicuramente un obiettivo audace, affascinante e ambizioso, da valutare e gestire con perspicacia, al fine di prevenire sbrigative semplificazioni e banalizzazioni. Non è solo un tema di alta valenza scientifica e culturale, ma è anche una domanda soggiacente alle frequenti tensioni e disagi sociali contemporanei”.

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