È stata inaugurata oggi, presso il Mandela Forum di Firenze, la statua dedicata a Franco Ballerini realizzata dal maestro fiorentino Giorgio Butini. Più che una celebrazione, è stata l’occasione per un ricordo semplice e commosso di un grande uomo prima che di un grande campione. Forse proprio come avrebbe voluto lui che preferiva schivare la notorietà e ritrovarsi insieme alla famiglia, agli amici e ai giovani atleti a cui dedicava gran parte del suo tempo. In tanti hanno partecipato alla manifestazione dove i personaggi “famosi”, sono intervenuti per l’amicizia e la stima che avevano per il “Ballero” mescolandosi ai familiari e agli amici meno noti. Tra questi i giornalisti Marino Bartoletti, Francesco Pancani e Davide Cassani; il ct della nazionale di ciclismo Paolo Bettini, che ha raccolto il testimone dopo la prematura scomparsa di Ballerini; Remo Randolo, sindaco di Bosaro (provincia di Treviso) cittadina che ha dedicato al grande campione una piazza e una statua la scorsa primavera, Carlo Zanieri, sindaco di Barberino del Mugello e Marco Martini, sindaco di Poggio a Caiano. Sempre da Bosaro è arrivato in bicicletta Venerino Tosini. Partito ieri sera da Bosaro alle 21.00 è arrivato oggi alle 3.30 di mattina nel capoluogo toscano per assistere all’inaugurazione per poi rientrare in serata. “L’ho fatto in onore di un grande campione che è sempre stato pulito” ha spiegato, Dalla Puglia è arrivata anche una rappresentanza di ragazzi della scuola Franco Ballerini. Le qualità di questo grande uomo sono state ricordate dalle autorità che hanno partecipato all’inaugurazione, oltre che dal fratello Mauro e dal Maestro Butini. “Io e Franco abbiano iniziato la nostra attività ciclistica al velodromo delle Cascine ed è giusto che la sua statua stia in questa città – ha spiegato Mauro Ballerini – per far capire ai fiorentini che Franco c’è e ci sarà sempre”. Forza, armonia e tenacia sono le doti che il maestro Giorgio Butini ha voluto evidenziare con la sua opera. Alfredo Martini, eminente personalità del mondo del ciclismo di ieri e di oggi e presidente onorario del F.C.I, ha descritto il “Ballero” come un uomo umile che, nonostante la notorietà, cercava di stare il più possibile lontano dalle luci della ribalta per fare del bene e stare in mezzo ai ragazzi che riteneva il futuro dello sport oltre che della società. “Ricordiamo Franco come uomo – ha concluso Martini commosso – perché lui è qui, ci sente e noi lo possiamo toccare con il nostro spirito”. Paolo Bettini, che ha ricordato come il 90% delle sue presenza in nazionale fossero dovute proprio a Ballerini,ha spiegato quanto lo avesse apprezzato come uomo soprattutto in alcuni periodi delicati della sua vita. “Dopo aver vinto il primo mondiale nel 2006, Franco mi è stato vicino quando ho perso mio fratello e mi ha aiutato ad andare avanti – ha raccontato – Era una persona eccezionale, per me un amico e un fratello”.
LA CARRIERA Professionista dal 1986 al 2001, Franco Ballerini si “innamorò”, fra le tante gare a cui ha partecipato, della Parigi – Roubaix, che vinse nel 1995 e nel 1998 ma nella quale collezionò anche un secondo posto, un terzo, un quinto e un sesto. La passione per questa grande classica del nord gli è valsa la cittadinanza onoraria dalla città di Roubaix. Pochi mesi dopo l’abbandono delle competizioni, dall’agosto del 2001 Franco Ballerini fu nominato ct della nazionale italiana professionisti, raggiungendo numerosi successi come la vittoria del titolo mondiale a Zolder con Mario Cipollini nel 2002, a Salisburgo nel 2006, a Stoccarda nel 2007 con Paolo Bettini che vinse anche l’oro olimpico ad Atene nel 2004. Franco Ballerini ricoprì questo importantissimo ruolo fino alla sua morte improvvisa in seguito ad un tragico incidente stradale il 7 febbraio 2010 durante un rally sulla montagna pistoiese.
La statua è stata realizzata al contributo finanziario da parte del dottor Ernesto Colnago, fondatore dell’omonima impresa di bici da corsa, Donatello SpA Costruzioni Generali, azienda leader del settore – guidata dalla famiglia Bellini – che ha realizzato il plinto su cui poggia la statua, Frilli & Sottili verniciature a fuoco, F.lli Ceccarelli cave si marmo di Montemaggiore, Eurostampaggi SpA, Segni Onirici, Lampre-Merida, famosa squadra di ciclismo professionista su strada grazie all’impegno della famiglia Galbusera e anche al contributo del grande campione Giuseppe Saronni, Balli Paolo Impresa Edile srl e Assiboni Agenzia Assicurativa di Borgo San Lorenzo.