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Fiorentina espugna Bergamo (2-0) LE PAGELLE

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FIORENTINA VS CAGLIARI

NETO 7: Un solo intervento difficile, ma che intervento. La parata su Denis nel finale di ripresa è un piccolo capolavoro di reattività che taglia definitivamente le gambe all’Atalanta. Nella sua gara c’è anche una stranezza: valuta fuori un colpo di testa di Migliaccio, quasi si abbassa e la palla colpisce la traversa. Leggerezza che poteva costar cara….
TOMOVIC 6,5: Solido sulla fascia destra, interpretando il ruolo a tutto campo. Infatti si trova spesso anche sulla linea di fondo avversaria a crossare. Da terzino destro sta ritrovando la sua dimensione naturale, tanto per smentire chi diceva che la Fiorentina non ha uno specialista in quel ruolo.
GONZALO RODRIGUEZ 6,5: Bergamo è un campo difficile, soprattutto per i difensori che devono vedersela contro una squadra arrembante sui calci piazzati. Ma Gonzalo non si fa spaventare dalle lunghe torri avversarie, vincendo praticamente tutti i duelli aerei. Anche quello in fase d’attacco da cui scaturisce l’assist per il gol di Rossi. Ormai ci ha preso gusto e sta diventando sempre più decisivo anche in zona gol.
SAVIC 6+: Un gradito ritorno perché dà forza fisica al reparto e con lui in campo anche uno come Denis è costretto ad abbassare la cresta. Sta ritrovando la forma migliore e se prosegue su questa strada la maglia da titolare sarà inevitabilmente sua. L’unico neo è quella tendenza a prodursi in lanci lunghi dalle retrovie che finiscono sempre sui piedi avversari.
PASQUAL 6+: Ormai è diventata un’abitudine vederlo in campo con quella fascia nera in testa, a protezione della famosa ferita rimediata in maglia azzurra. Così ricorda i giocatori d’altri tempi e diventa ancora più “affascinante” la foto che verrà inserita nel libro della storia viola: con la presenza di oggi eguaglia il numero di apparizioni con la maglia della Fiorentina in serie A di un certo Batistuta. 243 gettoni che gli valgono l’ingresso nella top ten di tutti i tempi. E la sua avventura gigliata è ben lontana dalla parola fine. La prestazione? Sempre lo stesso concentrato di intelligenza e coraggio.
AMBROSINI 6,5: Il vecchietto non tradisce mai. La sua posizione davanti alla difesa, a fare da schermo sui tanti palloni alti scaraventati in avanti dall’Atalanta, diventa molto preziosa perché dà quella solidità al reparto arretrato che, nella scorsa stagione, mancava. E fa il suo anche quando si tratta d’impostare.
BORJA VALERO 7: L’ennesima prova di quanto sia indispensabile per questa Fiorentina. Corre, taglia e cuce gioco fino ad avviare l’azione che si conclude col primo vantaggio viola. Imprescindibile è forse il termine che lo descrive nel modo più calzante.
MATI FERNANDEZ 7: Stavolta la sua occasione la sfrutta, eccome. Si cala alla perfezione nel centrocampo viola, contribuendo al palleggio con la sua classe sopraffina. Colpisce quando ha la chance giusta per realizzare il gol del vantaggio. E ci riprova anche in altre circostanze con scarsa fortuna. Montella lo aveva definito ieri il meglio “dodicesimo” della serie A, Mati lo ripaga con gli interessi. Sperando che sia solo l’inizio. Dal 69’ BAKIC: Entra con la Fiorentina sul 2-0 per dare fiato a Mati Fernandez. Alcune buone iniziative, ma troppo poco tempo per essere giudicato.
AQUILANI 6,5: Un’altra prestazione nel segno della continuità, proprio ciò che gli mancava per consacrarsi nella ristretta cerchia dei grandi centrocampisti. La sua dote migliore è la completezza, cioè sa fare tutto: calcia bene in porta, ha tecnica, un ottimo lancio e buone capacità d’inserimento. Inoltre sa mordere le caviglie quando occorre. Qualità che riesce a esprimere nella sua totalità sul campo di Bergamo.
WOLSKI 6,5: Montella lo aveva annunciato quasi scherzando fra i titolari alla vigilia, ma il tecnico viola non scherzava affatto. Così gli tocca la prima uscita da titolare in un campo di fuoco e in un ruolo difficile come quello di trequartista d’appoggio a Giuseppe Rossi. Il ragazzino ci mette un quarto d’ora per prendere le misure, poi comincia a sciorinare il suo calcio fatto di ottima tecnica e intelligenza tattica. Entra di prepotenza nell’azione del primo gol, colpendo di testa la traversa, quasi fosse un attaccante consumato. Molto positive anche un altro paio d’iniziative negli ultimi 16 metri. Insomma  un debutto niente male per far capire a tutti che potrà fare molto comodo, vista la penuria attuale di uomini offensivi. Dal 9’ st JOAQUIN 6: Meglio rispetto alle ultime prove opache. Anche perché c’è più spazio a disposizione, la giusta situazione per esaltare le sue caratteristiche. Sfiora anche il gol con un ben destro volate, intercettato non senza difficoltà  da Consigli.
ROSSI 7: E’ l’arma letale della Fiorentina di oggi. Nel primo tempo si vede a sprazzi, ma quando conquista palla i difensori Yepes e Carmona non possono far altro che stenderlo e incassare il cartellino giallo. Nella ripresa, con le squadre più lunghe, diventa micidiale sfruttando gli spazi. Prima aggiusta la mira con un sinistro potente che finisce sull’esterno della rete, poi delizia i tifosi viola con lo stop e la girata millimetrica sul secondo palo che consegna la vittoria alla Fiorentina. E sono già 5 sigilli, coppa compresa. Dal 31’ st MATOS: s.v.
MONTELLA 6,5: Non è facile pensare a una Fiorentina priva di Gomez, Cuadrado e Pizarro in un colpo solo. Lui ci riesce e lo fa bene perché infoltisce il centrocampo e si affida ai lampi di classe del giovane Wolski, davvero la sorpresa più lieta del pomeriggio bergamasco. Per di più la squadra finisce, per la seconda volta consecutiva considerando la coppa, senza incassare gol al passivo. Un passo avanti verso quella maggiore concretezza che sta ricercando dall’inizio della stagione. L’assenza di una prima punta vera lo sta riportando verso il gioco espresso lo scorso anno, un gioco che stupì l’Italia per brillantezza e spettacolarità

Tommaso Borghini

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