”Se fin dal mattino presto ci mettiamo a inseguire le iniziative di fuga, poi ci stanchiamo e saremo costretti a inseguire tutto il giorno. Meglio che a inseguire siano gli altri, noi aspetteremo il momento giusto”. E’ l’unica tattica che trapela dal ct della nazionale di ciclismo, Paolo Bettini, parlando coi giornalisti a Montecatini Terme alla presentazione delle squadre che nei prossimi tre giorni scenderanno in strada per giocarsi il Mondiale in Toscana. ”Oggi abbiamo di nuovo visto il percorso – ha detto il ct – ed e’ davvero bello, con i primi 100 chilometri in cui sara’ gia’ gara vera, con le salite di Montecarlo, Collodi e San Baronto. Ma non saremo noi a inseguire subito i primi tentativi di fuga”. Bettini non ha ancora deciso – o, almeno, non lo ha voluto rendere pubblico gia’ adesso – chi tra gli Azzurri scendera’ in strada domenica per il gran finale dei Mondiali e chi invece sara’ riserva. ”Poi ci sara’ il circuito con la salita di Fiesole – ha proseguito Bettini – che, in accoppiata con via Salviati, forma un ‘blocco’ impegnativo con salita, discesa e muro, che toglie il fiato. Fino a 4 chilometri dall’arrivo il circuito non offre alcun recupero. E’ li’ il passaggio piu’ delicato, dove si possono fare grandi cose, ma anche naufragare nella corsa”