La ex presidente dell’Umbria e di Italferr, Maria Rita Lorenzetti, avrebbe cercato di condizionare anche a livello europeo il decreto interministeriale che riqualificava le terre di scavo. Emerge dalle intercettazioni agli atti dell’inchiesta della procura di Firenze sulla Tav. ”Io non vorrei scavizza’ il cane che dorme ma solo se noi abbiamo qualche contatto affidabile… insomma casomai faccio telefonare per vedere a che punto sta, che cosa sta succedendo. La cosa e’ determinante, ci stanno grandi lavori strategici per l’Italia appesi per aria, l’Alta Velocita’ di Firenze, il Terzo… il secondo valico dell’Autostrada del Sole”. Lorenzetti, oggi liberata dagli arresti domiciliari per disposizione del gip, parlava cosi’ con una collaboratrice esaminando, con prudenza, la ricerca di ”contatti affidabili” alla UE, a Bruxelles e a Strasburgo, per incidere sul decreto che doveva avallare un parere per cui le terre di scavo del tunnel Tav diFirenze non sono rifiuti da smaltire in discarica ma sottoprodotti di lavorazioni. ”Senti una cosa, noi dobbiamo cercare Paola quella che sta a Bruxelles, quella nostra dell’ufficio nostro di Bruxelles – dice Lorenzetti, intercettata ancora dal Ros dei carabinieri di Firenze, parlando come ex presidente dell’Umbria – Si tratta del decreto quello solito interministeriale, quello terre rocce e scavo. Io ho bisogno per il momento solo di sapere se noi abbiamo contatti affidabili presso quegli uffici li”’ alla UE ”perche’ i 90 giorni per il parere o l’assenso da parte della Commissione scadono il 6 agosto”. Lorenzetti poi telefona ad un avvocato di Italferr dicendo: ”Ho fatto i contatti con Bruxelles... ce li abbiamo tutti. Sappiamo chi sono i nostri contatti, abbiamo unito le forze perche’ io ho utilizzato il servizio che la Regione Umbria ha a Bruxelles e ha la sede insieme alla Regione Toscana”. ”Ed Enrico Rossi ha chiesto anche lui di occuparsene per spingere per costruire tutte quante le condizioni perche’ passi cosi’ com’e”’, dice ancora Maria Rita Lorenzetti, che parla come presidente di Italferr. ”Quindi adesso sia il direttore dell’ufficio dell’Umbria, sia quello della Regione Toscana insieme lavoreranno e mi faranno sapere a poco a poco come evolve”. ”A questo momento sappiamo chi c’ha in mano i dossier e loro li conoscono bene – aggiunge – non c’e’ nessun italiano, sono tutti stranieri’‘. In un’altra conversazione, Lorenzetti dicendo che l’unico risultato pieno della ‘squadra’ l’ha avuto Walter Bellomo – ”l’unico che e’ stato perfetto lineare, che ha portato a casa il risultato e’ stato Bellomo con la Via’‘ – aggiunge che a ”Bruxelles ho fatto e quindi mi pare che il contatto sia buono e lo stiamo facendo insieme alla Regione Toscana e a Rossi, perche’ anche Rossi si sta interessando su Bruxelles”. Tuttavia sara’ proprio Italferr a impugnare davanti al Tar anche le delibere della Regione Toscana approvate dopo l’entrata in vigore del decreto 316, chiedendo un risarcimento di 200 milioni di euro. Lorenzetti vuol attivare anche i parlamentari europei per contrastare un’iniziativa di Idra, associazione ambientalista, contro il ‘decreto terre’. ‘‘Io penso – dice a una funzionaria Bruxelles – che noi dovremmo cercare di utilizzare… ho gia’ parlato col capo di gabinetto di Rossi, che sta cercando Domenici l’ex sindaco di Firenze” diventato parlamentare europeo. Cio’, dice ancora Lorenzetti, ”per cercare di far avviare, siccome e’ il 6 agosto ecco, non vorremmo che magari arrivava questa cosa e gli uffici dicono ‘Interrompiamo i termini e chiediamo informazioni’. Significherebbe un disastro, una tragedia. Sarebbe agghiacciante solo pensarlo”.
Fonte Ansa