Rossi chiamato ad un seria prova di maturità mercoledì sera contro il Palermo. Confermare la squadra e il modulo vincente di Milano oppure rivoluzionare il tutto ancora una volta permettendo a Montolivo, Vargas e Gamberini di tornare in prima squadra.
La decisione più difficile riguarda sicuramente Montolivo che non gode i favori del pubblico per come si è comportato in occasione del rinnovo del contratto. Ma l’eventuale scelta di mandare in panchina o addirittura in tribuna il giocatore di Caravaggio potrebbe avere un altro significato, ben più profondo che potrebbe, a sua volta, dare una spiegazione di come si è comportata la squadra in tutto il campionato. Lo spogliatoio come si dice in gergo, potrebbe aver mal digerito il fatto che Rossi abbia puntato con insistenza su un giocatore che a fine stagione dirà addio alla maglia viola. “Perché soffrire tanto per uno che non crede più nella società”. Sono cose che nel calcio accadono. In questa circostanza anche la società non si è ben comportata senza dare precise indicazioni. E’ controproducente che i dirigenti viola, con in prima fila il presidente Cognigni, abbiamo continuato ad accusare la squadra di non essere attaccati alla maglia quando non ha preso alcuna decisione per un giocatore che ha voltato la gabbana per qualche dollaro in più senza neanche dare alla Fiorentina la possibilità di rientrare economicamente, aspettando la fine del contratto. Questa è una chiave di volta che Rossi deve sciogliere e che certamente se deciderà di lasciare Montolivo fuori dalla gara con il Palermo potrebbe ritrovare il filo della matassa nei confronti dei tifosi e della proprietà.
Una squadra più tranquilla e concentrata senza Montilivo in campo, indipendentemente dal valore del giocatore.
