Un’altra nottata di intenso lavoro per gli uomini del Consorzio di Bonifica dell’Area Fiorentina, ma tutto ha funzionato per il meglio. Fino a questa mattina, l’impianto idrovoro della Viaccia e quello del Fosso di Piano, fra Signa e Campi Bisenzio, hanno continuato a pompare nei fiumi più grandi l’acqua dei piccoli corsi d’acqua e dei fossi che altrimenti non sarebbero riusciti a “scaricare” verso valle, garantendo così il corretto drenaggio del sistema idraulico della piana fiorentina in destra d’Arno.
Verso le 20 di ieri, l’Arno ha raggiunto il livello di guardia alla stazione degli Uffizi e i livelli idrometrici sono rimasti elevati, anche se leggermente prossimi al primo livello di guardia anche a Ponte a Signa, alla confluenza con il fiume Bisenzio, fino verso le 24, per poi decrescere rapidamente.
Intorno alle ore 9 di stamani i livelli del Bisenzio sono scesi ulteriormente e le paratoie del fosso Reale sono state completamente riaperte. Attualmente anche le pompe degli impianti idrovori sono state spente. L’acqua sta dunque nuovamente defluendo in modo naturale.
“Eventi come questo – spiega il commissario del Consorzio di Bonifica dell’Area Fiorentina, Marco Bottino – dimostrano quanto sia importante il lavoro preventivo di manutenzione dei corsi d’acqua e delle opere che, nei momenti di piena, devono poter funzionare al meglio per garantire la sicurezza idraulica dei territori”.
Situazione fiumi e torrenti Sono scesi ormai tutti i livelli idrometrici di tutti i fiumi e i torrenti della Toscana centrale (Ema, Greve, Pesa ed Elsa). Lo rende noto il Consorzio di Bonifica. Il giorno dopo le bombe d’acqua, i tecnici hanno osservato che su tutti i principali corsi d’acqua non si sono riscontrati significativi cumuli di materiale legnoso, segno che le campagne di controllo della vegetazione per l’abbattimento e l’eliminazione delle piante piu’ vecchie, a rischio caduta e mobilitazione, a favore invece di una fascia riparia giovane capace di reggere in caso di piena hanno sortito diffusamente gli effetti sperati.
Il secondo dato positivo riguarda l’attivazione regolare di quasi tutte le aree di laminazione interessate dalle piene piu’ importanti: le casse di espansione sul Torrente Vingone a Scandicci; il complesso sistema di laminazione sull’Ema, tra Capannuccia e Poggio Deserto nel comune di Bagno a Ripoli; il sistema delle casse di espansione della Greve che, nonostante alcune criticita’, ha contribuito sostanzialmente allo stockaggio di importanti volumi di piena che altrimenti avrebbero proseguito la loro corsa minacciosa verso valle. Le maggiori criticita’, invece, si sono registrate generalmente in relazione alle acque non regimentate di versante e ai tombamenti dei fossi minori nei pressi di centri abitati e aree artigianali.