Al Bentegodi di Verona con 1500 tifosi al seguito e con tanta voglia di continuare il sogno cominciato con la vittoria sulla Juventus. Domani la Fiorentina affronta il Chievo e Vincenzo Montella deve gestire la fatica dei tanti impegni, attenuata comunque dal grande entusiasmo che si respira dentro e fuori la squadra. Anche se il tecnico mette in guardia dai possibili pericoli.
“L’euforia va gestita e la concentrazione deve essere massima. L’entusiasmo dà effetti benefici, l’euforia no. Dobbiamo capire che la gara di domani è più difficile rispetto a quella di giovedì, il Chievo è superiore al Pandurii tecnicamente. Perché sa soffrire, ha giocatori di qualità ed un allenatore di grande temperamento”.
La Fiorentina adesso ha un Joaquin in più?
“E’ cresciuto molto tecnicamente, sapevamo che quando lo abbiamo acquistato era un giocatore di prima fascia. Ma la sua forza dipende anche dalla squadra. Ho parlato molto con lui, sapeva che cosa fosse la Fiorentina quando è arrivato così come sapeva chi giocava nel suo ruolo. Per 15 anni è stato abituato ad allenarsi giocando, ecco perché ha faticato di più all’inizio. Poi ha capito come ci si deve allenare e ha avuto più opportunità di giocare”.
Per far giocare lo spagnolo è pronto a spostare Cuadrado a sinistra?
“Vediamo, a destra dà più certezze anche giocando più basso, a sinistra è ancora tutto da scoprire, ma si accentra di più e questa può essere una risosrsa”.
Anche Matos è un’arma in più?
“Sì, ma giovedì sera dopo la partita ha fatto una cavolata e per sua sfortuna l’ho visto. Deve ancora crescere anche se ha già la giusta mentalità e coraggio”.
Vargas?
“E’ recuperato a tutti gli effetti, e ha trovato ritmo giocando due gare in Nazionale. Adesso s’impegna sempre, cosa dimostrata dal fatto che ha raggiunto un peso forma che non aveva da cinque anni. Dunque è a disposizione”.
Quando rivedremo Mario Gomez?
“Si sta ancora allenando a parte, prima di fare una valutazione vorrei vederlo due settimane col gruppo. L’infortunio è stato serio, ma lo vedo bene”.
Domani comincia un tour de force terribile…
“Sì abbiamo gare difficilissime on Chievo, Napoli e Milan. Ma anche queste ultime hanno giocato le coppe dunque siamo alla pari”.
Al Bentogodi l’avversario più pericoloso sarà Théréau che poteva arrivare in viola?
”E’ un giocatore interessante che abbiamo seguito e che ci piace, non ha bisogno di farci vedere che è brvo )scherza ndr), lo sappiamo già”.
Neto sembra più sicuro…
“Anche lui sta crescendo molto, mi è piaciuto come ha reagito alle critiche: rispondendo sul campo, in silenzio”.
Rebic è un caso rientrato?
“Noi da regolamento lo abbiamo mandato in Nazionale ma ci aspettavamo che non giocasse per il suo problema fisico e che tornasse a Firenze. Così non è stato, ma non è colpa sua. Non tocca certo a un ragazzo di vent’anni decidere. Diciamo che forse ha subito delle pressioni, correndo un grosso rischio che noi non volevamo corresse”.
Quanto è cambiata la Fiorentina rispetto all’anno scorso?
“Oggi è più pratica e riesce meglio a controllare meglio le situazioni difficili. Lo abbiamo fatto anche con il Cagliari che ha pareggiato nel finale, ma non c’erano avvisagli perché lo facesse. Con l’Inter abbiamo subito il pari su rimpallo, poi loro hanno dominato per 5’. Per non parlare del Parma che ha pareggiato con un’azione casuale a tempo scaduto. Rispetto all’anno scorso siamo migliorati”.