Renzi (per il quale i partiti devono essere ”leggeri, una libera associazione e non un apparato paraministeriale”) chiede a Bersani di ”convincere i tuoi colleghi a portare in Parlamento una proposta per dimezzare il numero dei Parlamentari, come ti chiediamo da due anni, fin dalla prima Leopolda”. ”Porta il livello delle indennita’ di parlamentare e consigliere regionale a quello, piu’ sobrio, dei sindaci – prosegue Renzi -: e se proprio non ce la fai, almeno dimezza l’indennita’ di parlamentari e consiglieri regionali. Prova a trasformare il Senato in un luogo dove le amministrazioni locali si confrontano con le istanze centrali, senza ulteriore classe politica, senza indennita’. Cancella le Province davvero. Chiedilo tu il blocco ai finanziamenti pubblici, almeno in questo periodo di crisi economica, sia ai partiti sia ai giornali”. ”Di questo partito si’ che ci sarebbe bisogno, caro segretario – prosegue il sindaco Renzi -. Di un Partito Democratico che dica queste cose e che provi a realizzarle. Poi vediamo qual e’ la reazione degli altri, da Beppe Grillo a Alfano. Ma tu intanto provaci, mettici la faccia, schierati. Non si blocca il populismo con le enunciazioni di principio – conclude – ma con il coraggio di scelte chiare”.