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Cuadrado guida la Fiorentina al successo

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 CHIEVO-FIORENTINA 1-2 (1-1).

CHIEVO (4-4-2): Puggioni 6, Frey 6, Claiton 6, Cesar 5.5, Drame’ 5.5, Hetemaj 6, Bentivoglio 6 (32′ st Pellissier sv), Radovanovic 6 (42′ st Samassa sv), Estigarribia 5 (24′ st Sestu 5,5), Thereau 5.5, Paloschi 5.5. (18 Squizzi, 28 Silvestri, 6 Kupisz, 7 Lazarevic, 10 Sestu, 15 Pamic, 16 Improta, 22 Acosty, 33 Papp, 90 Ardemagni). All. Sannino 5. 

FIORENTINA (4-3-3): Neto , Tomovic , Rodriguez, Savic , Pasqual , Aquilani  (32′ st Vargas sv), Pizarro , Borja Valero , Joaquin  (12′ st Matos 6), Rossi  (39′ st Vecino sv), Cuadrado . (78 Manua, 3 Alonso, 4 Roncaglia, 5 Compper, 8 Bakic, 9 Rebic, 14 Mati, 27 Wolski, 77 Iakovenko). All: Montella 

Arbitro: Banti di Livorno 6.

Reti: nel pt 12′ Cesar, 44′ Cuadrado, nel st 18′ Cuadrado.

Ammoniti: Rodriguez, Cesar e Sestu per gioco falloso, Cuadrado e Radovanovic per proteste. Hetemaj e Borja Valero per reciproche scorrettezze. 

GOL:  12′ pt: punizione dalla sinistra per il Chievo, Thereau tocca corto per Drame’, traversone sul secondo palo dove Cesar sorprende Savic e infila di testa la porta di Nieto. 44′ pt: Rossi in velocita’ sulla sinistra, difesa impreparata con Estigarribia fuori posizione e Cuadrado in diagonale batte Puggioni. 18′ st: Azione sulla destra di Cuadrado, rimpallo tra Drame’ e Rossi palla che arriva fortunosamente allo stesso Cuadrado che batte Puggioni e porta i viola in vantaggio.

NETO 6: Sul gol del Chievo non può arrivare, anche perché Cesar gli sbuca davanti lasciato colpevolmente libero da Savic. Poi tanta ordinaria amministrazione e qualche buona uscita. Nella ripresa, in particolare, i veneti non inquadrano mai la sua porta e può trascorrere una domenica relativamente tranquilla.

TOMOVIC 6: Due partite in una. Quella del primo tempo a cercare di sfondare sulla corsia di destra, con qualche buon cross, anche se quasi mai dal fondo. Quella del secondo tempo, tornando nella posizione di centrale difensivo dopo il cambio di modulo deciso da Montella. Complessivamente se la cava bene in entrambe.
GONZAQLO RODRIGUEZ 7: L’unica pecca nella sua gara è quell’evitabile ammonizione che lo costringerà a saltare la difficilissima partita di mercoledì contro il Napoli. Poi tanti interventi autorevoli in area a sbrogliare le situazioni più delicate. Nel finale, quando il Chievo tenta di scardinare la difesa viola con le palle alte sembra avere la calamita sulla testa. Una sicurezza e la sua assenza, in previsione del prossimo incontro, è davvero pesante.
SAVIC 5,5: Inspiegabile la marcatura a distanza che riserva a Cesar in occasione della rete del Chievo. Guarda il pallone e non capisce che l’avversario si trova un paio di metri davanti a lui, lasciandolo così libero di colpire. L’errore pesa psicologicamente e rischia di andare in barca nei minuti successivi. Poi riacquista tranquillità e nel finale è protagonista di un salvataggio provvidenziale su Paloschi.
PIZARRO 6-: Nella prima metà di gara è troppo lezioso e quasi assente dalla manovra. Un problema perché il gioco viola dovrebbe passare dai suoi piedi sapienti, ma lui sembra nascondersi. Nella ripresa cambia completamente la musica, anche in virtù del ritorno al 3-5-2. Finalmente ritrova se stesso e contribuisce da par suo allo sviluppo della manovra.
BORJA VALERO 6,5: Ha cento polmoni e mille risorse, non soltanto tecniche. Con la Fiorentina in difficoltà diventa determinante perché sa gestire il pallone come pochi nel mondo. Dovrebbe calare nel finale, visto che gioca ininterrottamente da inizio stagione, ma accade l’esatto contrario. Rischia di perdere la testa soltanto nel finale quando un avversario gli rifila una testata e lui lo prende per il collo. Meno male che l’arbitro gli sventola in faccia soltanto il cartellino giallo.
AQUILANI 5+: Eccoci alle dolenti note. Dovrebbe essere l’attaccante aggiunto della Fiorentina, ma finisce per risultare l’uomo in meno. E non si tratta di un problema di volontà, anzi quella c’è tutta e non si risparmia mai. Il problema è tecnico: che ciò che prima gli riusciva con incredibile naturalezza adesso è diventato una chimera.  Deve cercare di ritrovarsi al più presto, anche perché la Fiorentina, nel prossimo ciclo di ferro, ha bisogno del miglior Aquilani. Dal 32’ st VARGAS s.v.: Un quarto d’ora da mezzala, condito da un paio di buone conclusioni verso la porta di Puggioni.
JAQUIN 6: Nel troppo compassato primo tempo viola è uno dei pochi a cercare di dare la scossa con buoni dribbling e una conclusione volante che sfiora il bersaglio grosso. In avvio di ripresa fa più fatica, anche perché diventa seconda punta e la fatica del giovedì di coppa si fa sentire. Dal 13’ st MATOS 6: il ragazzino sta diventando grande. Lo si vede da come duella con il “falegname” Cesar, senza tirare mai indietro la gamba.
CUADRADO 8: Non è più soltanto “Speedy Gonzalez”, tanto fumo e poco arrosto. Adesso ha imparato a far male alla squadre avversarie, diventando devastante. E non importa se giochi a sinistra (come nel primo tempo) o a destra (come nella ripresa) perché sotto porta ha acquisito la tranquillità dei grandi, nonostante le corse a perdifiato sulla fascia. Insomma è diventato un top player e le due reti con cui decide il match di Verona la sintesi perfetta di bellezza ed efficacia. Dopo il secondo gol subisce un brutto colpo al ginocchio dal portiere che fa temere il peggio. Ma poi riprende con una piccola fasciatura, sperando che possa recuperare bene anche per il Napoli.
ROSSI 6,5: Per una volta non timbra il cartellino e conclude pochissimo a rete. Ma è ugualmente decisivo perché è lui a iniziare l’azione del primo gol di Cuadrado e a fornire l’assist (anche se involontario) al colombiano per il raddoppio. Insomma anche se non segna è decisivo lo stesso. La speranza è che si sia tenuto i gol per il Napoli. Dal 40’ st VECINO s.v.: Pochi minuti per dire: “C’ero anch’io” e per mostrare qualche buon numero.
MONTELLA 7: La Fiorentina che schiera nel primo tempo non convince, ma ha il coraggio di cambiare (più volte) nell’arco della partita e tutte le correzioni sono azzeccate. Decide, infatti, di dirottare Cuadrado a destra (che a manca aveva segnato) e il colombiano lo ripaga con un gol. Torna dal 4-3-3 al 3-5-2 e la Fiorentina gira meglio, poi cambia ancora nel finale per mantenere il preziosissimo risultato. Segnali di maturità

Tommaso Borghini

 

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