Si inasprisce la protesta dei Comuni toscani in materia di fiscalità locale, sia per quanto riguarda il Fondo di solidarietà che per le modalità di ristoro del mancato gettito Imu sulla prima casa. Anche perché il tempo stringe e manca ormai un mese alla chiusura dei bilanci di previsione.
A farsi portavoce della protesta è il sindaco di San Casciano Val di Pesa Massimiliano Pescini, che è anche responsabile Catasto e fiscalità per l’Anci toscana, ha inviato al presidente regionale Alessandro Cosimi una lettera in cui si pone l’accento sull’impossibilità per i sindaci, nelle condizioni attuali, di una programmazione puntuale e di lungo periodo che sarebbe invece quanto mai necessaria.
“In merito alla recente quantificazione del Fondo di solidarietà comunale, che per il nostro Comune prevede una quota di contribuzione di oltre 1.900.000 euro – afferma Pescini – non si può continuare a tacere”. Inoltre, insiste Pescini, “richiedere ai Comuni più del 30% dell’introito dell’Imu standard e pesanti quote di spending review suona come una beffa all’autonomia impositiva dei Comuni e al federalismo fiscale”. Comuni che in più di un’occasione saranno costretti a ricorrere alla “leva fiscale”, alzare le tasse, con ovvie conseguenze sul territorio.
Il sindaco di San Casciano Val di Pesa pone poi l’accento su alcune storture presenti nei meccanismi di compensazione definiti dallo Stato: “Basarle solo su quanto è stato effettivamente riscosso con l’Imu 2012 senza nessun riscontro con l’effettivo gettito potenziale, se da un lato mette al riparo da sovrastime teoriche, dall’altro nasconde l’inefficienza e premia chi non si è adoperato per incassare quanto effettivamente dovuto dai cittadini”.
La protesta è trasversale: da Agliana alza la voce l’assessore al Bilancio Roberta Santini, che spiega come il proprio comune abbia deliberato l’aumento dell’aliquota prima casa di un punto percentuale (dal 4 al 5%) a maggio in concomitanza con l’approvazione del bilancio di previsione. “La somma comunicata dal Ministero relativa al ristoro Imu prima casa sembra non tenere conto dell’aumento legittimamente deliberato quest’anno e pertanto questo ente si trova privato della somma relativa all’aumento per il corrente anno relativamente per il momento alla prima rata”, producendo in questo modo “una sperequazione rispetto agli enti che avevano elevato l’aliquota Imu prima casa nel 2012 e che quest’anno sembrano aver ricevuto, come ristoro, l’intero gettito riscosso lo scorso anno, comprensivo dell’aumento”.