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Dopo Pontassieve anche a Rignano giro di vite su slot machine e gioco d’azzardo

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200544828-001Come Pontassieve, anche Rignano sull’Arno dichiara guerra, nei limiti del consentito, a slot machine e  gioco d’azzardo. Ordinanza del sindaco Daniele Lorenzini, che ha deciso un giro di vite sul territorio per prevenire la ludopatia. Nel comune valdarnese si vieta “l’apertura di sale da gioco e di spazi per il gioco che siano ubicati in un raggio di 500 metri da istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, centri di aggregazione sociale, centri giovanili o altre strutture culturali, ricreative e sportive frequentate principalmente dai giovani, o da strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale”.
Una disposizione che non è naturalmente retroattiva ma che interviene in un periodo transitorio, di “vacatio legis”. Infatti la Regione ha appena approvato una legge analoga per le future aperture delle sale da gioco ma che entrerà in vigore dal 12. Rignano, Pontassieve e anche Pelago hanno così deciso di anticipare i tempi per evitare nuove aperture in queste settimane.
“In attesa della imminente entrata in vigore della legge regionale – si legge nell’ordinanza – cui farà seguito l’approvazione di un Regolamento Comunale sulle sale da gioco e sui giochi leciti, si rende opportuno anticipare la norma specifica di cui all’art. 4 della citata legge regionale, a titolo “Collocazione delle sale da gioco e degli spazi per il gioco”, sia per evitare situazioni critiche e pregiudizievoli dei valori che si vogliono tutelare, dovute alla eventuale apertura di nuove sale da gioco in difformità dai presupposti della legge regionale richiamata nel periodo in cui la stessa non è ancora entrata in vigore, sia per evitare future posizioni conflittuali tra la pubblica amministrazione e i titolari di tali esercizi che di fatto diverrebbero non rispondenti alla normativa solo dopo pochi giorni dal loro insediamento”.
Una presa di posizione chiara quella presa del primo cittadino: “Pensiamo che sia un’ordinanza importante per prevenire una malattia preoccupante e gestire questo periodo di transizione tra l’approvazione e l’entrata in vigore della legge regionale. Adesso è importante che anche gli altri sindaci toscani seguano il nostro esempio: per questo è nostra intenzione portare il testo all’attenzione dell’Anci perché altri Comuni possano inserire nei loro regolamenti urbanistici queste misure di prevenzione che eticamente troviamo indispensabili per una comunità”.

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