”Il licenziamento in tronco del direttore de La Nazione Mario Tedeschini per motivi, a quanto è dato sapere, insopportabili è un fatto grave che mette in discussione l’autonomia dei giornalisti del quotidiano”. Lo afferma, in una nota, il segretario della Cgil toscana Alessio Gramolati. ”Comprensibile, condivisibile e giusta – aggiunge – la giornata di sciopero decisa dai redattori in difesa della loro autonomia, condizione senza la quale non puo’ essere garantito il diritto costituzionale ad una libera informazione”.
Il segretario toscano dell’Idv e parlamentare Fabio Evangelisti, spiega una nota, intervenendo oggi alla Camera ha sottolineato che la vicenda ”costituisce un grave sintomo delle storture che affliggono il nostro sistema informativo. Da quanto si apprende, infatti, le notizie pubblicate da La Nazione sulle vicende interne al Monte dei Paschi di Siena non sarebbero risultate gradite al gruppo di controllo della banca stessa, e sembra dunque che questa abbia premuto con la proprietà del giornale per ottenere la rimozione del direttore”.
I parlamentari del Pd Tea Albini, Manuela Ghizzoni e Michele Ventura annunciano un’interrogazione per conoscere ”qual’ora la notizia sia confermata”, ”quali iniziative il Governo intenda prendere a difesa del pluralismo e della liberta’ di informazione garantiti dalla Costituzione”. Il consigliere regionale del gruppo misto Marina Staccioli esprime solidarieta’ all’ex direttore e e spiega che questa e’ ”l’ennesima occasione per ribadire la necessità di una stampa plurale e libera” e pertanto annuncia che sull”’idea di una legge regionale sull’editoria si tratta di passare ai fatti”. Per il consigliere regionale Pdl Marco Taradash se la vicenda fosse confermata allora ”dobbiamo prendere atto di come in Toscana si respiri un clima da anni ’50 nel quale la libertà di stampa rischia di rimanere una parola vuota”. Per l’eurodeputato toscano della Lega Nord Claudio Morganti invece ”quando in un Paese viene negata la libertà di informazione si rischia di finire in un regime. La liberta’ di informazione e’ evocata dalla Comunità europea e limitarla, in questo caso con il licenziamento, non solo va a ledere la dignità del giornalista, ma incute preoccupazione per il futuro del giornalismo in Toscana”.