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Bivigliano-Pratolino doveva essere riaperta a settembre. Martedì chiusa al traffico

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L'assessore Marco Gamannossi
L’assessore Marco Gamannossi

Nella riunione pubblica svoltasi lo scorso 26 giugno l’Assessore  Provinciale alla Pianificazione e Programmazione del Territorio, sig. Gamanossi, ha assunto l’impegno di ripristinare la transitabilità della strada Pratolino-Bivigliano entro il mese di settembre. Martedì scorso, invece, la strada è stata completamente chiusa al traffico!

La Commissione costituita nella suddetta riunione per seguire l’iter amministrativo per il ripristino della strada, malgrado l’impegno profuso da alcuni suoi membri e da altri cittadini, di fatto è stata esautorata, in quanto non le sono stati trasmessi gli accertamenti tecnici effettuati dalla Provincia: accertamenti tra l’altro realizzati con enorme ritardo e non si sa se in modo completo. Di conseguenza la Commissione è allo stato priva di informazioni sicure sulla situazione oggettiva della strada e della frana e quindi non può informare i cittadini su una questione che incide profondamente sull’adempimento degli impegni di lavoro di ciascuno, sullo svolgimento dell’attività quotidiana, più in generale sulla qualità della vita nell’abitato di Bivigliano e sulla sicurezza dei suoi abitanti.

Il Comitato per la tutela e lo sviluppo del Comune di Vaglia rileva le inadempienze dell’Assessorato Provinciale, che ha  trasmesso al Comune di Vaglia ai primi dello scorso mese di agosto un progetto di allargamento della strada attuale privo della documentazione tecnica necessaria per le conseguenti delibere comunali. A seguito delle richieste di integrazione della pratica formulate dal Comune, la Provincia ha trasmesso la relazione idrogeologica soltanto il 26 settembre (periodo in cui i lavori avrebbero dovuto essere già conclusi) e la relazione geologica il successivo 6 novembre. In pari data la Provincia ha disposto la chiusura del traffico sulla strada, per il rischio imminente di crollo dell’unica carreggiata rimasta!

Oggi non sappiamo ancora quali sono le cause della frana, né se il muro, costruito in epoca presumibilmente medievale, che sorregge il tratto di strada fino a martedì scorso aperto al pubblico, era in condizioni di reggere il peso e le sollecitazioni del traffico stesso. Non sappiamo nemmeno se il mantenimento del traffico in questo tratto nei mesi scorsi abbia costituito una seria minaccia per la vita e l’incolumità dei cittadini!

Questa mattina si è invece casualmente appreso, da un operaio della Provincia venuto a sistemare le transenne nel passaggio pedonale rimasto aperto, che la tubazione per lo smistamento delle acque piovane posta sotto la strada in corrispondenza del tratto franato è rotta, e che la causa della frana dovrebbe attribuirsi alle infiltrazioni di acqua che hanno eroso il terreno sottostante.

Nell’eventualità in cui questa informazione fosse vera, la popolazione di Bivigliano non può non lamentarsi per non essere stata informata tempestivamente dagli organi competenti e chiede comunque se siano stati fatti gli accertamenti tecnici necessari per verificare se il fossato – con il quale le acque piovane del terreno antistante allo Chalet La Pineta sono state deviate e fatte confluire sul terrapieno sovrastante la strada provinciale proprio nel tratto in cui si è prodotta la frana – sia stato concausa determinante della frana stessa, come farebbe supporre la considerazione che il primo intervento della Provincia è stato proprio quello di posizionare un tubo di raccolta delle acque stesse per farle defluire altrove.

Il Comitato per la tutela e lo sviluppo del Comune di Vaglia sottolinea inoltre con preoccupazione che la chiusura della strada provinciale mette a repentaglio la salute e la vita dei cittadini, perché i mezzi di pubblico soccorso (Misericordia, Vigili del Fuoco) sono costretti ad effettuare percorsi alternativi su strade notevolmente più lunghe, sconnesse e strette, con tempi di percorrenza ben maggiori di quelli prima necessari.

Il Comitato per la tutela e lo sviluppo del Comune di Vaglia chiede pertanto in via preliminare alle Amministrazioni della Provincia di Firenze e del Comune di Vaglia:

la consegna immediata alla Commissione costituita nella riunione pubblica del 26 giugno scorso di tutte le relazioni tecniche relative alla frana per valutare il loro contenuto, la completezza degli accertamenti effettuati, la correttezza e coerenza delle conclusioni che ne sono state tratte;

l’indicazione degli interventi che intendono assumere per evitare che nel prossimo inverno, in caso di gelo o di neve, Bivigliano resti isolata;

l’elaborazione di un piano per la riorganizzazione della viabilità, perché né la strada per Caselline, né quella che passa per il centro abitato (tra l’altro a senso unico) possono assorbire un traffico maggiore di quello attuale senza pericolo per l’incolumità pubblica;

l’individuazione dei provvedimenti a sostegno delle attività commerciali e turistiche di Bivigliano, che dalla chiusura della strada provinciale subiranno certamente un danno economico rilevante;

l’accertamento della conformità alle disposizioni normative vigenti e agli eventuali relativi vincoli del fossato con cui sono state deviate sulla strada provinciale all’altezza della frana le acque piovane; l’adozione dei provvedimenti necessari per la sua rimozione, al fine di evitare che anche il muro che sorregge il tratto di strada non franato possa crollare, rendendo più complicati e notevolmente più costosi  e  più lontani nel tempo gli interventi di ripristino della strada;

la sollecita rimozione del materiale franato sul terreno sottostante, dato che, secondo le informazioni informalmente raccolte, il manto di bitume costituisce materiale altamente inquinante che deve essere rimosso rapidamente, per non danneggiare l’ambiente e quindi la salute dei cittadini, nel rispetto delle disposizioni di legge e dei diritti dei privati.

Il Comitato per la tutela e lo sviluppo del Comune di Vaglia, consapevole che la risoluzione dei problemi del Comune e delle varie frazioni che lo compongono non può prescindere dalla partecipazione attiva di tutti i cittadini, cui si chiede di mettere a disposizione della collettività la propria intelligenza, sensibilità, esperienza e professionalità, invita tutti coloro che avessero intenzione di aiutarci in questo impegno a trasmettere i propri dati (nome cognome, indirizzo, numero di telefono, professionalità) al seguente indirizzo di posta elettronica: comitatoprovaglia@gmail.com.

Firenze, 8 novembre 2013

ALESSANDRO DONATI

ARMANDO MANNINO

DANIELE NUTINI

 

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