“A chi mi sfida sulle primarie dico che sono pronto, che le faccio volentieri e che aspetto solo che mi venga comunicata la data. Vorra’ dire che mi levero’ un’altra soddisfazione, visto che nel 2010 non trovai nessun competitore disposto a confrontarsi con me”.
Cosi’, con una controsfida, il governatore della Toscana, Enrico Rossi, replica ad alcuni consiglieri regionali del Pd che, sulla stampa locale, hanno paventato la necessita’ di ricorrere alle primarie per scegliere nel 2015 il nuovo candidato alla presidenza della Regione.
“Le primarie mi hanno sempre portato bene perche’ quando le ho fatte le ho sempre vinte, piuttosto bene, arrivando primo in Toscana per numero di consensi. Trovo invece francamente anomalo e rispondente ad una logica di puro potere – dichiara Rossi, che si e’ schierato con Cuperlo in vista delle primarie Pd – il comportamento di coloro che, dopo le primarie tra gli iscritti che hanno visto prevalere un certo orientamento, vogliono trasferire automaticamente sulle istituzioni cio’ che dovrebbe appartenere alla sfera dei rapporti nei e tra i partiti. Mi viene voglia di telefonare a Letta e metterlo in guardia: se tanto mi da’ tanto cosa potra’ accadere al governo e al Letta stesso dopo l’8 dicembre qualora dovesse vincere Renzi“.
“Ma per fortuna Renzi e’ Renzi e giustamente dice che non fara’ cadere questo governo, mentre i renziani sono solamente renziani. Rivendico il diritto a svolgere liberamente la mia battaglia politica e ideale dentro il partito. Liberta’ che dovrebbe essere riconosciuta
– conclude Rossi – come testimonianza di lealta’ e sincerita’ verso gli amici e i compagni con cui condivido questa militanza”.