Un anno per riavere i soldi del deposito cauzionale di Publiacqua. Finora, perché i cento euro e spiccioli, al momento, non sono stati riaccreditati. E’ quando accaduto a un 40enne fiorentino che nell’estate 2012 si è trasferito in un altro appartamento dando subito comunicazione del subentro di inquilino alla ditta incaricata della riscossione, Barbagli. Da allora però è cominciata una mini odissea tra telefonate andate a vuoto, rinvii e “è solo una questione di tempo”.
“Ho cambiato casa a giugno, ma nel comunicare il cambio di utenza mi sono scordato di inviare un fax, colpa mia, e così la documentazione completa è arrivata solo a novembre. Da allora sono passati però 12 mesi”, racconta Andrea. Per far partire la pratica per il rimborso l’azienda deve prima emettere la bolletta comprensiva del deposito cauzionale a carico del nuovo inquilino e, una volta riscossi i soldi, può avviare l’iter. “In teoria la querelle avrebbe dovuto chiudersi a primavera, invece niente. A giugno sono tornato alla carica chiedendo lumi sulla tempistica e dal servizio clienti mi è stato detto che in effetti la pratica era ferma e non sapevano spiegarsi il perché, assicurandomi che sarebbe partito un sollecito per ottenere finalmente il rimborso”.
Invece dopo altri quattro mesi i soldi non sono ancora arrivati. “A fine ottobre l’ennesima telefonata, dove mi hanno confermato che il nuovo utente aveva pagato già da un paio di settimane il proprio deposito cauzionale e che sì, era strano, ma ancora non era stata accreditata la somma sul conto corrente. Alla fine mi hanno detto che la pratica sarebbe stata inserita fra i pagamenti urgenti. Non so cosa si intenda per urgente, ma a oggi non ho ricevuto niente. Qualche settimana fa Publiacqua ha annunciato che con la prima bolletta utile restituirà l’importo relativo alla remunerazione del capitale, abrogato col referendum del 2011. Si tratta, secondo quanto dichiarato, di circa 3,3 milioni. Se sono così celeri mi chiedo come mai per 100 euro sto aspettando da oltre un anno”.
Lettera firmata
Scrivere a : redazione@gazzettadifirenze.it