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“E’ un momento di grande difficolta’, anche perche’ comprensibilmente la grande attenzione delle istituzioni centrali e’ sulle banche, sui debiti pubblici dei Paesi. Tutte cose giuste, pero’ secondo me la classe politica europea, prima ancora che quella italiana, non capisce che oggi c’e’ una priorita’ assoluta: quella di restituire un po’ di potere d’acquisto alle famiglie”.

“Ben vengano le misure e il rigore – aggiunge Renzi – ma bisogna anche avere il coraggio di dire che si taglia la spesa pubblica. Siamo un Paese in cui ancora oggi una siringa a Catanzaro costa in modo diverso che una siringa a Udine, siamo un paese in cui ancora la spesa pubblica continua a crescere nonostante i comuni abbiano stretto la cinghia. Questo vuol dire che nei ministeri, nella burocrazia romana, nelle regioni, si ha ancora tanto spazio per tagliare e per evitare di chiedere i soldi soltanto ai cittadini con l’aumento delle tasse. Un paese normale e’ un Paese nel quale non c’e’ una contrapposizione ideologica tra destra e sinistra. E’ chiaro – prosegue – che uno sta a destra o sinistra, non si possono avere i voltagabbana come ci sono stati in questa legislatura con persone che hanno preso la politica come la porta di entrata di un albergo, entravano, uscivano, destra, sinistra. L’importante e’ smettere di insultare gli avversari, avere il rispetto degli altri e poi se vince il centrodestra e noi perdiamo, pieno rispetto, cercheremo di fare opposizione ma l’importante e’ l’interesse del paese, e viceversa a parti invertite, senza continuare a vivere gridando al nemico e facendo il male del nostro Paese”.

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