Aprivano i bagagli e portavano via cellulari, tablet, macchine fotografiche e altro ancora. E’ questa l’accusa per 10 dipendenti di una ditta che gestisce i servizi di stivaggio e pulizie all’aeroporto Vespucci di Peretola. I lavoratori sono stati denunciati e sospesi dal servizio in ambito aeroportuale su richiesta della polizia di frontiera aerea.
Le indagini, condotte dalla Procura di Firenze, andavano avanti dall’ottobre dello scorso anno, dopo l’esponenziale aumento delle denunce di furto nello scalo di Peretola. Gli inquirenti hanno appurato che un gruppo di addetti al servizio di carico e scarico apriva le valigie al momento del prelievo o dello stivaggio negli aerei, prendendo quello che era più facile nascondersi addosso: smartphone, tableti, macchine fotografiche e anche oggetti in oro e soldi.
Insomma, delle vere e proprie razzie. E lo stesso accadeva per gli sventurati che dimenticavano qualcosa a bordo, poiché finivano nelle mani di alcuni addetti alle pulizie che li tenevano per sé o, altre volte, li rivendevano. Già a gennaio c’erano state diverse perquisizioni domiciliari con il sequestro di apparecchi elettronici e gioielli, mentre ad aprile erano state eseguite due ordinanze di custodia a carico di due dipendenti di una cooperativa esterna, i quali rubavano oggetti di valore dalle valigie “ disguidate”, ovvero recapitate dopo l’arrivo del passeggero perché in ritardo sulla coincidenza o inizialmente considerate smarrite, in un magazzino dove venivano stivate per essere riconsegnati ai passeggeri.
Adesso il cerchio si è stretto su 10 dipendenti, accusati di furto aggravato e continuato e ricettazione.