La Galleria del Costume di Palazzo Pitti è un museo dello Stato ed è l’unico museo nazionale di storia della moda e del costume in Italia, parte integrante della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze. Situata nella Palazzina della Meridiana annessa a Palazzo Pitti, fu fondata nel 1983 da Kirsten Aschengreen Piacenti partendo da un piccolo nucleo di abiti storici di proprietà dello Stato, cui si aggiunsero copiose e significative donazioni che confluirono nella prima selezione espositiva nel settembre del 1983. Significativo fu il contributo dell’Associazione Amici della Galleria del Costume nata, alcuni mesi prima, grazie all’entusiasmo di Raffaello Torricelli, allora Presidente dell’Associazione Amici dei Musei fiorentini. La storia della Galleria è stata segnata fino ad oggi da un succedersi intenso di donazioni di privati scandite da meno frequenti, ma rilevanti, acquisti dello Stato; citarne alcuni significherebbe sminuire gli altri, ma merita una menzione speciale, la donazione del sarto teatrale Umberto Tirelli nel 1986, costituita da circa trecento capi storici di abbigliamento e novanta costumi di scena, come pure fra le donazioni degli stilisti contemporanei, quella fatta da Gianfranco Ferrè nel 2003 di circa novanta capi. Fra gli acquisti, si annovera una splendida collezione di bottoni dal XVII all’inizio del XX secolo. La Galleria include un laboratorio di restauro, dove abiti e accessori vengono sottoposti ad una verifica del loro stato di conservazione, e, quando occorre, a complessi interventi di restauro prima dell’esposizione o del loro collocamento in deposito.La Galleria, dedicata alla storia della moda dal ‘700 ad oggi, è un museo atipico e dinamico in quanto ogni due, tre anni, per ragioni di conservazione degli abiti stessi, ne viene cambiato l’intero allestimento all’interno delle vetrine e gli abiti sono sostituiti da altri estratti dal deposito. Queste “selezioni” biennali seguivano inizialmente un ordine cronologico didattico, mentre da alcuni anni sono caratterizzate da un allestimento a tema; le ultime due, Moda fra analogie e dissonanze e l’attuale Donne Protagoniste, sono incentrate sul ‘900, mentre sempre più frequente è l’apertura verso la contemporaneità.Le uniche opere esposte stabilmente sono gli abiti funebri di Cosimo I de’ Medici, della moglie Eleonora di Toledo e del figlio Don Garzia, recupero straordinario dopo un lungo e complesso restauro.La Galleria, dotata di una biblioteca specialistica e di un archivio cartaceo e digitale, ha istituito nel tempo rapporti di collaborazione e scambi culturali con altre istituzioni sia italiane che internazionali.A succedersi nel corso dei trenta anni nella direzione della Galleria del Costume di Palazzo Pitti Kirsten Aschengreen Piacenti, Carlo Sisi e Caterina Chiarelli attualmente ancora in carica.Allo scadere del 2013, il 9 dicembre, abbiamo voluto festeggiare i trenta anni di vita della Galleria, presentando in Sala Bianca di Palazzo Pitti i doni che le sono pervenuti per l’ occasione da parte di prestigiose aziende come la Enrico Coveri Maison, istituti di credito come la Banca di Cambiano, e privati come Andrea Ferretti, Fabiola Forchir, Gianfranco Grimaldi, Cristina Grossi Zanuccoli e Cecilia Matteucci Lavarini.